Di Michela Guadagno

Uffa, ma questa Michela Guadagno non tiene proprio niente di meglio da fare che imperversare sul blog con i report delle sue scorribande enogastronomiche? Ragazzi, pensate che tra un po’ vengono a noia anche a me, figuriamoci a voi… Questa qui, però, ve la devo raccontare, non posso tacerla, intriga già dal titolo: Incontri Proibiti, Storie di Ordinaria Sperimentazione. Sono stata al ristorante Il Papavero di Eboli, sapevo fin dal 22 luglio, ultimo appuntamento dell’Enolaboratorio all’enoteca Divinoinvigna, che la ripresa settembrina sarebbe stata in trasferta, ed ero prenotata già da allora. Quello che non potevo certo immaginare è che quel grande identificatore di caratteri di Mauro Erro, complici Adele Chiagano e Tommaso Luongo, aveva in mente niente meno che una vera e propria rappresentazione scenica, con tanto di locandina e interpreti di quella che lui stesso definisce una Commedia della cucina italiana. Balanzone,Isabella e gli altri…Chi sarà mai Balanzone? Una domanda alla quale non ho saputo dare risposta, ma se ci penso bene forse qualcuno mi viene in mente, però no, non sono poi tanto sicura, ad ogni modo, il dubbio resta. Non vi dirò di Isabella Pellizzatti Perego, descritta amabilmente da Mauro come una donna timida e sensibile, all’apparenza, e determinata e decisa ad affrontare le domande più imbarazzanti dei commensali-commedianti (gli altri del titolo), brava a tener testa a un irriverente pubblico che le chiedeva di nebbiolo, valtellina, pizzoccheri e costo dei vini. Non vi dirò del Presidente nostro -Antonio Del Franco,ndr-, rimasto in silenzio con incursioni a sorpresa del tipo: “non si abbina la quaglia con il Pettirosso“. Non vi dirò del Delegato, unico con la divisa, e del sommelier Franco De Luca, impeccabile angelo custode mescitore. Vi dirò invece che un elegante tavolo “imperiale” accoglie i 22 co-protagonisti della vicenda, vi dirò del Valtellina Superiore Inferno 1969, dei due Sassella Docg, Stella Retica 2000 e Riserva Rocce Rosse 1996, del Grumello Docg riserva Buon Consiglio 1999 e del Terrazze Retiche di Sondrio Igt Il Pettirosso 1997. Giusto per restare sul tema di fauna aviaria, a me vien data la parte di Colombina, e mi sta bene se intesa come riferimento alla pace alata, meno bene se allude all’intriganza maliziosa e ciarliera della goldoniana comprimaria-spalla di Arlecchino. E poi, qual è Arlecchino? Forse Roberto Erro, seduto vicino a me, a condividere un certo isolamento dal resto del tavolo causato dall’intemperanza chiacchiericcia di una coppia di partecipanti? Forse Giuseppe Presutto, che apprezza e mi conforta nell’abbinamento ideale Tartare di tonno e Sassella 1996? Forse Antonello Fabbrocile che accentra e tacita l’uditorio, con un’elegante traduzione in lingua di “ciaccarella” a favore della bella Isabella? Ah, saperlo! Vi dirò infine dell’istrionico estro culinario del collaudato team Maurizio Somma & Domenico Vicinanza e dei suoi bravi collaboratori di cucina, e del “mangia e abbina“, il gioco degli abbinamenti con tutti e cinque i vini a tavola, alternarli sui piatti , scomporli e ricomporli alla ricerca dell’armonia, è un vero divertimento. Attore solista l’Inferno 1969 da bere assoluto e per primo, colore stabile, non scarico e non sgranato (non diverso dal Grumello 1999 di 30 anni più giovane), naso evoluto, i semi di papavero dei grissini stirati a mano salgono al naso anche nel vino, profumi intensi, nota fumè che ci accompagnerà in tutti gli altri calici seguenti. Passiamo al menu dagli accattivanti titoli wertmulleriani: la tartare di tonno con patata affumicata in brodetto di alici alla scapece abbinata con il Sassella 2000, la scapece per le alici è stata eseguita con ridotto del vino stesso, le alici sono “scappate”, resta il brodetto, la patata affumicata è eccellente e ritorna la nota fumè. A mio avviso il vino è perfetto con i ravioli con mantecato di baccalà su acqua di legumi e quenelle di scarola, perla di colatura di alici cristallizzata con cioccolato fondente per cui  è stato suggerito l’abbinamento con Il Pettirosso 1997, che ha un naso di cioccolato, straordinario. Il Grumello Riserva 1999 va sulla scaloppa di petto di quaglia con scampo lardato, coscettine di quaglia fritte con polentina di mais e consommè di scampo al timo e limone. Esplosive le tagliatelle al vino con triglia e finocchietto selvatico accompagnate con il Rocce Rosse 1996 e finalmente la Raia con panatura agli agrumi su ricotta affumicata e passatina di ceci. Finale con trionfo di cioccolatini, il preferito mio è al sale. Ma chi sono le papere? Nessuno, è l’anagramma di arpepe, ci avete fatto caso? Prossimo Incontro Proibito il 20 Novembre.

Nella foto: “Balanzone,Isabella e alcuni degli altri…”