Di Anna Ruggiero e Mimmo Gagliardi

Cantina Amica al ristorante Sud di Marianna Vitale e Pino Esposito insieme ai vini di Grotta del Sole della Famiglia Martusciello.L’incontro tra arte e storia, tra cibo e vino è stato elaborato in diverse soluzioni nel fitto programma di Malazè. Oggi  9 Settembre, con Cantina Amica, i principali ristoranti flegrei ospitano i viticoltori in un incontro innovativo alla riscoperta dei sapori della tradizione campana e flegrea, in particolare Scegliamo il ristorante “Sud” che ospita per l’occasione i vini delle cantine “Grotta del Sole”, uniti dalla voglia e dalla tenacia nel valorizzare un territorio difficile come quello di Quarto.Quarto è un piccolo comune nella periferia flegrea napoletana poco noto ai turisti. Il ristorante è situato in una traversa del corso principale, una stradina dove sembra di recarsi a casa di amici. In parte è così, ma entrando dalla porta ci si rende conto che è ben altro.Il locale è molto curato ma essenziale, le pareti chiare sono illuminate da foto in bianco e nero che intervallano storie di umanità africane con quelle dei quartieri popolari napoletani.Si assiste ad un gioco di luci e trasparenze. Anche i tavoli, abilmente apparecchiati, sono illuminati da particolari inconsueti, come un centrotavola di sale doppio e peperoncini rossi.La luce calda trasmette un senso di equilibrio. E’ un ambiente moderno in cui, però, non si perdono d’occhio la tradizione e le origini.Ad accoglierci Pino Esposito, mentre vediamo lo chef, Marianna Vitale, intenta a preparare i suoi piatti attraverso la vetrata della cucina a vista. Una finestra aperta sul suo mondo; un mondo fatto di piccoli particolari e di grandi sapori.Dopo esserci accomodati, il sommelier dell’AIS Napoli Massimo Florio ci accoglie presentandoci le Cantine Grotta del Sole e servendoci delle bollicine: uno spumante di Asprinio di Aversa vinificato con metodo charmat.  Da curiosi della materia approfittiamo della disponibilità di Massimo e ci lasciamo introdurre alle caratteristiche organolettiche del vino mentre le bollicine solleticano il nostro palato.Salutiamo Francesco Martusciello che è intervenuto alla serata in rappresentanza delle Cantine Grotta del Sole, di proprietà della sua famiglia. Lo accompagna un amico che si rivelerà la carta vincente del fine serata: l’Avvocato Giorgio Balsamo.Iniziamo la cena con tre antipasti, tutti accompagnati dalla Falanghina base dei Campi Flegrei Grotta del Sole. Naturalmente anche qui Massimo viene sollecitato a ragguagliarci sul vino.

Il primo antipasto è a base di sgombro affumicato, ricotta emulsionata con pomodoro secco, olio di oliva extravergine e foglie di menta.Segue un tortino di pesce spada, fiordilatte, olive verdi, pomodori dolci e crostini con salsa di aceto balsamico.Infine polpo fritto con insalatina semiconsistente.Vengono serviti anche una varietà di pani per accompagnare il pasto: pane casareccio, pane di sesamo, pane di cacio e pepe, pane con le noci, pane con menta e basilico.La scelta del primo è davvero singolare: spaghetti con cozze, passata di fagioli cannellini e julienne di fagiolini aromatizzati all’arancia.Sul primo viene servito il vino Falanghina “Coste di Cuma”, interessante prodotto di Grotta del Sole che riesce a portare il vino di Falanghina ad un equilibrato grado di maturità e morbidezza pur rimanendo fresco.La cena scorre serena tra chiacchiere, gustosi piatti e buon vino. Ecco i secondi: Ombrina gratinata con zuppa di frutti di mare e verdure e Spalla di agnello con crema di piselli, ricotta aromatizzata al ginepro, sali allo zolfo e alfa-alfa.Ad accompagnare i piatti di carne viene servito il Montegauro, Piedirosso dei Campi Flegrei Riserva. Un rosso consistente, equilibrato e caldo come un abbraccio di un amico caro.Prima del dolce un dessert estremamente singolare: emulsione di mozzarella di bufala con succo di pomodoro, buccia d’arancia e vaniglia del madagascar.Il dessert è una sfida peccaminosa… Crostata calda meringata con cioccolato fondente al 70% accompagnato da un Vesuvio Lacryma Christi Spumante Dolce.

Salutiamo Massimo Florio che ci ha guidato nella degustazione dei vini e lo staff del ristorante che ci ha minuziosamente descritto i piatti che abbiamo gustato.L’ottimo abbinamento tra la cucina di Marianna ed i vini di Francesco rappresentano la sintesi dell’equilibrio che da sempre esiste in questo territorio tra il cibo ed il vino: legati indissolubilmente da quell’unico tessuto connettivo che è il suolo vulcanico dei Campi Flegrei.Marianna a conclusione di serata resta con noi a chiacchierare. Ci racconta la sua storia in terrazza dove coltiva in bella mostra tutte le erbe aromatiche che arricchiscono i suoi piatti. E’ giovanissima ma determinata. Ha un sorriso dolce e uno sguardo limpido di chi crede nelle cose che fa. Ha scelto di stare in Quarto e di riportare i tanti anni di studi in lingue e letteratura straniera nelle pietanze che prepara, nelle foto del suo locale, nei compagni di lavoro che sono di diverse nazionalità. E’ una cittadina del suo mondo che dialoga con le diverse popolazioni che lo abitano anche nei suoi piatti, pur mantenendo ben saldo il legame con la tradizione culinaria campana.Francesco Martusciello di Grotta del Sole è uno dei cuori pulsanti di Quarto. La sua famiglia è stata l’ideatrice negli anni ’90 del recupero di alcune aree vitivinicole flegree con un progetto che ha coinvolto i coltivatori locali. Oggi la sua azienda ha potuto realizzare produzioni di qualità in un territorio spesso protagonista di devastazione e costruzione selvaggia.Ambedue sono la prova vivente che se si crede veramente in un progetto tutto è realizzabile anche in un territorio complesso come quello napoletano. Francesco e Marianna sono l’esempio che si può costruire localmente reinvestendo conoscenza ed esperienza!Di questo ringraziamo Malazè che oggi ci ha dato una lezione importante: non esistono cattivi territori per costruire attività di successo, tutto si può creare se ci si crede fermamente.Complice la serata fresca e piacevole ed i compagni di chiacchiera gioviali e divertenti come l’avvocato Giorgio, tiriamo un pò fino a tardi, tant’è che ci viene suggerito che le nostre risate possono causarci docce improvvise dai piani superiori.Ci salutiamo a malincuore, ma ci rivedremo presto: Francesco, tu porta di nuovo il vino e…Giorgio!