Di Luca Massimo Bolondi

Il relatore ha appena parlato della tecnica di degustazione del vino. Ha introdotto le prime definizioni dei termini di analisi alla vista, all’olfatto, al gusto e al tatto. Ha spiegato cos’è la valutazione, l’uso tecnico dei sensi, il sistema dei parametri per riconoscere e descrivere le caratteristiche del campione che si trova nel calice. Dalla semplicità del riconoscimento di un singolo valore sensoriale – per il quale bastano attenzione, esperienza e memoria – alla difficoltà della valutazione impiegando i termini di sintesi – per cui bisogna impegnare capacità critiche, prontezza e acume, declinando concetti come la qualità e l’armonia.

Come per l’opera dell’artigiano lo strumento preciso pulito e affilato è fondamentale ma è solo un inizio, le doti di sensibilità abilità ed esperienza sono indispensabili ma fanno solo il bravo artigiano e non il grande, è con la visione interiore lunga e profonda che l’uomo supera i limiti del contingente e approda allo stile come manifestazione visibile dello spirito. Ad esempi la musica di Johann Sebastian Bach, la pittura di Caravaggio e di Matisse… facile, ma anche la canzone di Battisti e il brano di Skunk Anansie, la scultura di Brancusi e di Paladino, poiché non conta la “classicità” ma la capacità di sintesi. Il rispetto del canone non è garanzia di arte, tanto che i grandi produttori di opere di arte hanno sempre travalicato i canoni. Ma il vino può essere un’opera di arte? Prego osservare una forchetta di Sambonet, una teiera di Alessi, una bicicletta Bianchi, una patera ellenica da vino del quinto secolo. Arte per uso quotidiano. Obiezione: musica pittura scultura e singoli pezzi d’acciaio o terracotta sono indeperibili e possono essere custoditi per sempre (quasi), mentre il vino il cibo e consimili no. Salvo imbattersi in sculture commestibili, come nella cucina futurista. Arte per uso e consumo quotidiano, quindi. Si consideri inoltre il fatto che innumerevoli frutti d’arte non ci sono pervenuti, non ci sono noti o non sono riconosciuti per tali. Nulla è per sempre, la mortalità delle opere della memoria e del nome dell’autore non sono un ostacolo alla tensione alla grandezza. Il mondo non offre garanzie di immortalità, la questione è più banalmente di continuità tra aspetto spirituale e aspetto materiale in ciascun produttore e in ciascun fruitore. Qualità come sintesi di valori in un giudizio di valore, armonia come concorso di alti valori qualitativi in sinergia: le parti insieme generano un risultato superiore alla loro somma.

Il relatore ha appena parlato all’aula della tecnica nella degustazione del vino e il termine armonia ha innescato un delirio: la vita può essere un’opera d’arte? Fior di pensatori da Epicuro a Mishima lo sostennero fino alla morte, guidati da un concetto di godimento dei beni materiali intimamente legato alla disciplina delle arti e della conoscenza. Le nozze di Bacco e Armonia vengono celebrate da un officiante che è insieme sacerdote, dottore e gaudente. Un filo sottile lega gli artisti i filosofi i goliardi e i sommelier.