Di Karen Phillips

Quando Slow Food Irpinia Colline dell’Ufita e Taurasi mi ha invitato a partecipare alla Quarta Disfida del Soffritto ad Ariano Irpino come parte della giuria tecnica, ero onorata, lusingata, e un po’ eccitata. Avrei avuto la possibilità di assistere a una vera e propria “battaglia” fra le varie comunità di quelle zone per scoprire di chi fosse la ricetta migliore per questo piatto tradizionale a base di maiale.

In Irpinia il soffritto è un piatto che viene preparato con la coratella di maiale, tutte le interiora del maiale: polmoni, milza, trachea e cuore. E’ rosolato nella sugna… non stufato  e a seconda con chi si parla, la coratella viene accompagnata da altri ingredienti quali pomodori, patate, rosmarino e alloro che possono essere aggiunti alla miscela. Si serve con pane raffermo e ,naturalmente, una buona dose dipeperoncino… più piccante è meglio è!

E come si fa a giudicare la tradizione? In particolare, un piatto tradizionale, la cui ricetta può variare anche notevolmente da città a città … da comunità a comunità?

Non era facile … It wasn’t easy. Ma è stato assai divertente!

Ero al tavolo dei giudici, insieme a Michele Bruno, Presidente Slow Food Puglia, Luciano Pignataro, giornalista enogastronomico, Erasmo Timoteo, Responsabile della Comunita del Cibo di Terra Madre Slow Food Campania, Lidia Merola, direttore di Tipeatalia, Luigi Tecce, produttore di vino, Laura Gambacorta, giornalista enogastronomica, e Guido Pensato, giornalista enogastronomico, ero pronta a provare questa ricetta in 12 versioni diverse. Uno ad uno ogni giurato è stato servito con un sorriso dal le seguenti squadre gastronomiche che si sfidavano nella Quarta Disfida del Soffritto: Ariano Irpino, Ascoli Satriano, Paternopoli, Candela, Grottaminarda, Orsara di Puglia, Flumeri, Faeto, Taurasi, Montecorvino, Teora , Roseto Val Fortore, Montecalvo Irpino , Celenza Val Fortore e Carife.
Dopo un morso (o due … o tre) di ogni piatto dove esprimere  la mia valutazione secondo tre categorie distintei. Che cosa penso della difficoltà nella preparazione di ogni piatto? 3-7 punti. Come è stato presentato? Piacevoli alla vista? 1 a 3 punti. E, ultimo ma non meno importante, come si poneva l’equilibrio gustativo? 5-9 punti. Ma noi non eravamo l’unica giuria quel giorno. C’era anche una giuria popolare. Circa 500 i visitatori in quel giorno hanno manifestato la loro opinione.

E dopo l’ultimo morso, i vincitori sono stati annunciati. La busta, per favore.

Faeto (Fg) è stata la squadra che ha ottenuto il massimo punteggio dalla giuria tecnica, mentre la Carife (Av) ha vinto il voto popolare.

Osservando i sorrisi in quel di Ariano Irpino, quel pomeriggio, però, credo che ognuno di noi abbia vinto.

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