Di Karen Phillips

La Puglia che io conosco è quella di Alberobello con i suoi  trulli bianchi, lo Zoo Safari di Fasano e le Grotte di Castellana. Una Puglia con un suolo ricco di ferro, dal color rosso ruggine che ospita campi di grano e uliveti, a distesa d’occhio. E vigneti …. vigneti … vigneti. Negroamaro… Primitivo … … guyot e alberate. Si tratta di una Puglia che ho visitato un paio di estati fa. Puglia … una regione che volevo approfondire , quindi durante Vinitaly, ho deciso di provare alcuni vini di questa calda regione meridionale italiana. Ed è qui che Vincenzo Mercurio mi ha accompagnata. 

Non era facile tenere il passo di Mercurio che dopo aver lasciato il padiglione B si era diretto spedito verso quello 7B zigzagando tra la folla, ma ho fatto del mio meglio. Abbiamo trovato un tavolo tranquillo in un angolo dello stand F3 e Vincenzo mi ha fatto conoscere un pezzo di Puglia, Tenuta di Eméra. Una cantina situata nel sud della Puglia, il Salento per essere esatti. Grazie al  mio corso di sommelier di secondo livello, ero già a conoscenza di alcuni dei vitigni coltivati in questa zona, quindi ero pronta mentre lui versava il nostro primo bicchiere, un Fiano. Un bicchiere di Amure IGT 2010. Mercurio subito ha sottolineato due fatti importanti: 1) che in Puglia, è molto difficile da conservare la tradizionale freschezza di questa uva, perché il clima è molto caldo. e per questo motivo aggiunge lo Chardonnay; 2) questo particolare vino, inolttre era un campione dalla vasca. Il loro 2010 non era ancora pronto. Frutta bianca e aromi floreali erano ancora piuttosto esitanti nel nostro bicchiere. Aveva bisogno di più tempo in per presentarsi fresco e lieve con un tocco di frutta verso il finale di bocca.
Rose 2010 … il bicchiere successivo era un rosato. Un vino fatto con Negroamaro. Non ho potuto fare a meno di ammirare il luminoso colore rosa donato da un bacio veloce con le tipiche bucce scure, quasi nere, di questo vitigno che ha prodotto un vino leggero, delicato, fresco e saporito. Ed accativanti profumi di fragole. Negroamaro è un’uva popolare nel sud della Puglia. Un vitigno che si dimostra estremamente poliedrico esibendo un altro suo lato, quando Mercurio ha versato il nostro 3 ° vino: Anima di Negroamaro 2010. 100% Negroamaro,ha  mostrato il suo spirito, la sua anima nel bicchiere. Un bicchiere che aveva le caratteristiche tipiche di questo vitigno, a partire da un impenetrabile e scuro colore rosso rubino. Mercurio mi ha spiegato che i colori scuri che avevo visto quel pomeriggio sarebbero diventati  più chiari al passar del tempo. Mi hanno incuriosita i nitidi sapori della frutta. Solo il 10% delle uve di questo  vino vede del  legno, qundi le fr fragranti note di ribes e di more erano varietali, non nascosta dai profumi di spezie dolci legati ai legni di affinamento. 

Nonostante il caldo africano di quel giorno a Verona, ho voluto continuare con i rossi di Puglia. Avanti con il prossimo vino nel nostro bicchiere… Nero di Troia Rosso IGT 2010 . Uva di Troia, uno dei più antichi vitigni della Puglia, che si ritiene essere portato a Gargano, da Diomede da Troia. Un altro campione dalla vasca … un altro che non era pronto per il pubblico di massa ancora, ma uno che Mercurio ha voluto farmi provare. Il 15% di questo vino trascorre del tempo in legno. Mi ha voluto spiegare le caratteristiche di questo vino … di quest’uva. Nuances balsamiche … frutti rossi … E poi è giunto il momento del prossimo vitigno, con il nostro vino successivo.

Primitivo. Anima di Primitivo DOC 2010. 100% di Primitivo di Manduria, l’uva più conosciuta in Puglia. Uve dai grandi ed abbondanti grappoli. Le uve che hanno la tendenza ad  appassire e concentrare già in vigna gli zuccheri, Mercurio mi ricorda, grazie ai venti caldi della regione. Venti che conferiscono a questo vino accoglienti profumi di frutta matura ed un bel colore viola scuro.

C’era un ultimo vino di cui Vincenzo Mercurio mi voleva parlare. Un altro che mi voleva far provare. Un blend di Negroamaro e Malvasia Nera. Voleva farmi vedere come interagivano due uve insieme. Così ha versato un bicchiere di Salice Salentino Rosso IGT 2010. Forse lui voleva far finire il nostro tempo a disposizione mostrando come il Negroamaro assieme alla Malvasia Nera regalasse un vino con più morbidezza . Forse. Mostrandomi un’anima completa, uno spirito completo, di una regione nel poco tempo che abbiamo avuto insieme.

Forse …

Ho pensato a questo per un po’, e poi è arrivato il momento di lasciare la Puglia.

Sarebbe bello vedere un lato della Campania che non conosco ancora bene, ho pensato …
Come il Cilento….vero Vincenzo?

Non era facile tenere il passo di Mercurio appena abbiamo  lasciato il Padiglione 7B e si è diretto di nuovo verso un affollato padiglione B, ma ho fatto del mio meglio ….

 

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