Di Fosca Tortorelli

Si è aperta con successo il 30 gennaio 2011 – presso la pizzeria La Notizia di Napoli (via Caravaggio, 53) – la rassegna delle tre serate “a quattro mani” dedicate alla pizza di qualità,organizzata dalla bravissima Laura Gambacorta.

Dopo i consueti saluti è iniziata la proiezione del film, che si è rivelato un affascinante spaccato dedicato al mondo della pizza, nel quale, in compagnia di Enzo Coccia, di Gino Sorbillo, dei fratelli Pepe, di Alfonso Mattozzi e di Attilio Bachetti si va alla scoperta degli ingredienti in grado di renderla così speciale: farina, pomodoro, mozzarella e olio extravergine di oliva.

Per ogni prodotto è stata scelta una azienda come sinonimo di eccellenza nel proprio settore. Per la farina si è scelto il Molino Caputo di Napoli, per la mozzarella di bufala, il caseificio Barlotti di Paestum, per il pomodorino del piennolo del Vesuvio, Casa Barone di Somma Vesuviana, e per l’olio extravergine di oliva, Le Tore di Massalubrense. 
E’ stato bello assistere ai racconti dei singoli produttori. Inoltre non è stato trascurato lo storico legame tra pizza napoletana e vino campano, un po’ dimenticato a causa del dilagare delle birre industriali, ma sapientemente descritto nel documentario.

Chiudono il discorso legato alla pizza di qualità, le interviste al professore Antonio Mattozzi, autore di un saggio sulla storia della pizza napoletana intitolato “Una storia napoletana. Pizzerie e pizzaiuoli tra Sette e Ottocento”, a Stefano Ferrara, artigiano di terza generazione conosciuto ed apprezzato nella costruzione di autentici forni napoletani per pizza costruiti come da antica concezione con tecniche e materiali tradizionali e ai titolari dell’azienda napoletana Mormile, produttori di impastatrici.

Una volta terminata la proiezione, in meno di dieci minuti, la sala è stata riorganizzata permettendo ai presenti di gustare le pizze dei due maestri.

Le prime due pizze sono state quelle di Franco Pepe, la prima è stata una gustosa interpretazione del “sole nel piatto” composta da pomodorini del piennolo vesuviano, alici di cetara, olive ed olio caiazzano, alla quale è stataabbinata la Marilyn, del birrificio Karma; birra chiara di alta fermentazione, caratterizzata da note erbacee e floreali dal corpo leggero.

Poi è stato il turno della riuscitissima ed originale pizza con scarola cruda, scamorza affumicata e sfoglie di salsiccia di nero casertano, che ha richiesto un abbinamento più sostenuto, presente nella Cubulteria sempre di Karma, prodotta con una miscela di malto di frumento e d’orzo, con profumi intensi, tra cui un forte agrumato e note speziate.

Enzo  Coccia ha invece proposto una marinara condita con pomodoro del piennolo, olio dell’azienda Le Tore, alici di cetara, aglio e origano di controne, che necessitava una birra più leggera e meno prepotente. Mentre come seconda pizza il maestro Enzo ha proposto un ripieno con ricotta, cicoli, pecorino e basilico.

Stavolta è stato il turno del birrificio Maneba che ha visto in abbinamento alle pizze la blonde ale “L’Oro di Napoli”, di facile approccio, e la belgian dubl Vesuvia, più complessa.

Dulcis in fundo…….il dolce e amaro cioccolato della cioccolateria Theroboma…in anteprima con una delle 4 praline abbinate a  Na’ Tazzulella ‘e Café , di Karma birra forte con un olfatto ricco di sentori  di caffè tostato e di cappuccino, un corpo strutturato e vellutato., e alla nuovissima Masaniello di Maneba, pensata in abbinamento ai dolci! Insomma una serata emozionante e piena di sorprese!
L’attesa di chi non è riuscito a partecipare a questa prima serata, sarà ricompensata dalle altre due serate in programma, che ci aiuteranno ad approfondire e a sorprenderci di un alimento apparentemente noto, ma in realtà ancora sconosciuto!