Star-Wars-Il-risveglio-della-forza-sale-la-febbre-per-Guerre-Stellari-saga-intergalatticaDi Marco Tramontano

Ci sono telefonate diverse dal solito. Sono quelle telefonate che non ti aspetti e che normalmente dovrebbero prenderti alla sprovvista, del tipo “ehm, non lo so, posso farti sapere in questi giorni, sai, le feste, i pranzi, le cene…”.

Ed invece non è andata così, ho accettato immediatamente la proposta di aprire una rubrica sul cinema e sul food qui sul sito dell’AIS Napoli semplicemente per due motivi: sia perchè a propormelo me lo ha chiesto un vero professionista e divulgatore del Food&Beverage, sia perchè ci sarà da divertirsi.

Iniziamo con una piccola recensione libera da spoilers di STAR WARS – Il Risveglio della Forza.

Un nuovo inizio, un risveglio, una forza.

Tutti termini del film che spiegano il capolavoro (?) visto il giorno d’uscita al cinema.

La serie di omaggi alla trilogia originale, le stesse atmosfere e gli stessi tempi, sommati ad un maturo Kasdan e ad un sempre più perfezionista Abrams, sottratto un Lucas fuori tempo massimo, hanno restituito la saga degli Jedi al loro splendore originale, senza se e con pochi ma.

L’impressione di un remake non va confusa mai con quella reale di un reboot dallo zampino Disneyano e permeato dalla forza delle nuove tecnologie.

starwars_forceawakensPer tutti i fan di vecchia data e vecchi e basta come me, coccolati da una sinfonia seconda a nessuno e da scene degne del miglior Spielberg, assistere alla prima ri-apparizione di Han Solo e di Chewbacca significa cacciare le stesse lacrime di un regalo di Natale tanto desiderato da piccoli e arrivato al giusto momento.

Non c’è bisogno di essere nerd per amare questo film nè per capire che una cosa è il Cinema ed una cosa l’intrattenimento fine a sè stesso.

Ecco, questo è intrattenimento puro ed emozionante, diretto e indimenticabile, figlio sì del marketing e del merchandising, ma nato col cuore di chi ha amato davvero la saga.

Per essere Cinema dovremo attendere gli altri episodi e il tempo.

Sperando che il risveglio della Forza coincida anche con la scelta di non voler esagerare a tutti i costi e con la giusta combinazione di ricordi e idee, di classico e di nuovo.

E ad un film così pieno di ingredienti, buono sì, ma che non può piacere a tutti, non si poteva non abbinare uno dei piatti simbolo delle festività partenopee, l’amata/odiata insalata di Rinforzo, con la R maiuscola, già citata dal Cavalcanti nel 1800 e chiamata così, tra le tante ipotesi, perchè serviva a dare vigore ai pranzi di magro delle festività natalizie.

Sì perchè non esiste tavola in questi giorni in cui non sia presente come contorno, anche solo scenico, anche solo come un bouquet di colori e profumi, come un “ok è troppo, non ce la faccio, ma deve esserci”.

Un piatto in cui il cavolfiore viene accompagnato dal colore delle papaccelle, dalla sapidità delle acciughe e dei capperi sotto sale, dalla creatività dei sottaceti, dalla qualità dell’olio e da tanto, tanto (ancora) aceto.

Ovviamente preparata categoricamente il giorno prima per dare il tempo ai sapori e ai profumi di amalgamarsi.

Di seguito la mia ricetta, semplice, un po’ tradizionale, con una piccola novità per un utilizzo anche diverso.

Insalata della Forzainsalata-di-rinforzo-600x402

1 cavolfiore

50 gr. di olive nere di Gaeta

50 gr. di olive verdi

100 gr. di Papaccelle

100 gr. di capperi sotto sale

50 gr. di sottaceti misti

Qualche acciuga sotto sale

25 cl di latte

Mezza cipolla

Olio extravergine d’oliva

Aceto

Sale e pepe

 

Tritare la cipolla e le acciughe e farle appassire in una padella con un filo d’olio evo. Unire il cavolfiore e farlo insaporire. Aggiungere il latte, portare a bollore e lasciare cuocere a fiamma bassa per 20 minuti.

Tritare il cavolfiore fino ad ottenere una crema, versare un filo d’aceto e regolare di sale e pepe.

Distribuire in 6 ciotole da latte (o tazze da consommè se le avete), aggiungere in superficie una manciata di capperi, due olive nere e due verdi denocciolate, un po’ di papaccella tagliata a julienne e qualche sottaceto.

Per il vino in accompagnamento lascio la parola a Tommaso Luongo, è un piatto difficile, qui serve un vero jedi dell’enologia.

Che il Rinforzo sia con voi, amici miei.

 

pallarello_serole_okRaccolgo la sfida, ma qui ci vorrebbe, in verità, la sapienza del Maestro Yoda (“Fare o non fare…non c’è provare” cit.).

Tutti i sacri testi sono concordi nel ritenere (giustamente!) che quando c’è l’aceto il vino sia da evitare.

Mi preoccupano soprattutto la sinergie gustative tra le papacelle e i sottaceti, che rischiano di rendere eccessivamente tagliente la spinta dell’acidità…altro che spada laser ;-)

Per riuscire nel nostro intento ci vuole un vino che abbia densità, presenza alcolica e una piacevole carica glicerica.

Insomma una garbata morbidezza che sappia contrastare, senza annullare,  il vigore dell’aceto, tradizionale alleato dell’insalata di rinforzo.

E magari anche delle piccole incursioni saline a ravvivare la pungenza del piatto.

Osiamo dunque con Le Sèrole  2013 Terre del Principe, bianco Igt da pallagrello bianco, confidando nella benevolenza dei lettori, viste le imminenti festività natalizie. (T.L.)