Di Luca Massimo Bolondi

Provate a immaginare un mondo strano

dal quale sia bandito ogni piacere

E in nome di necessitá e dovere

si regoli ogni gesto dell’umano.

Un mondo che non sogna ma funziona,

nel quale ci si nutre per campare,

a letto ci si va per riposare

e del bicchiere l’acqua é la padrona.

Un mondo cosí fatto é un orologio

del quale l’esistenza tiene il passo,

si muore senza fare gran fracasso,

si vive senza slancio, grigio e mogio.

Un mondo cosí fatto fu narrato

da Orwell e Zamjatin con orrore,

ma Taylor lo vedeva con favore

e c’é chi lo vorrebbe realizzato.

Come sarebbe il mondo senza il cuoco,

come sarebbe senza il gran coppiere,

se il piatto fosse vuoto ed il bicchiere

restasse in vana attesa accanto al fuoco?

In tutti i territori, nei piú vari,

e in ogni situazione della storia,

perfino il miserabile si gloria

di fare un bel convivio soi suoi pari.

Per questo che si rendon necessari

in nome del progresso e del piacere

il grand gourmet, la cuoca e il sommeliere

che fanno dolci i giorni anche piú amari.

Ma come entrare nell’eletta schiera

di chi si eleva in stile ed in passione,

facendo del piacere professione,

ed onorata puó fare carriera?

Basta una firma? Giá ce l’hanno detto

in altre situazioni del passato

e l’esperienza giá ci ha dimostrato

che ció che pare facile é sospetto.

Non bastano una quota e un tesserino

per esser parte dell’Associazione,

ci vogliono costanza e applicazione,

studiare, degustare, e un bel mattino

andare a dimostrare in Commissione

che in testa non abbiamo confusione

e che sappiamo rispettare il vino.

Chi ben comincia é a mezzo del cammino…

Ci vuole l’umiltá dell’apprendista

che sa di non sapere, e si consola

pensando che dormiva ed ora vola

trovando il proprio nome a pié di lista

e l’entusiasmo della classe mista

sedendo al banco di una nuova scuola.

Imparerai che il sale della terra

passa per le radici e arriva al frutto,

che della vite si utilizza tutto,

che contro la fillossera c’é guerra,

che il mondo dalle viti é filettato,

che ogni filare fa un vino diverso,

che chi non prova non sa cosa ha perso

e chi soltanto prova ha sol provato;

che in ogni luogo si fa un vino buono,

che il vino buono si fa dal podere,

che se non viaggi non potrai sapere

che cosa la vendemmia porta in dono.

Potresti anche imparare a distillare

oppure a riconoscere un’annata

o, ancora, a comandare una brigata

che serve il vino a chi sta per sposare;

impareresti ad affinare i sensi,

a fare di ogni pasto l’occasione

per abbinare vino e cose buone,

e spingerti al di lá di quel che pensi,

per giungere a parlare a tutto tondo

di storie, geografie, terreni, eventi,

partendo da un bicchiere, ché alle genti

piace di immaginare un nuovo mondo.

E come Alice va dietro allo specchio

e come Ulisse affronta il vasto mare

partiamo appassionati per provare

cosa si cela dietro a un vino vecchio.

Provate a immaginare un mondo strano

nel quale la cultura sia un piacere

e in nome di necessitá e dovere

si spinga la curiositá lontano…