Seconda tappa, secondo Report con Mauro Erro a far da cicerone nelle terre del Riesling…il “discorso” era iniziato qui. (T.L.) 

Un manicomio! Si potrebbero semplicemente definire così gli effetti della legge del 1971, sulla cui inutilità c’è poco da obiettare, sulla suddivisione in zone della Germania.
Grosslage: grande raggruppamento di vigneti (Einzellage) che comprende non solo un gran numero di Einzellagen, ma anche più comuni ciascuno dei quali comprende un gran numero di Einzellagen. Cercate di tradurre e riportare tutto in etichetta, considerato che ogni Grosslage deve essere riportato come distretto (Bereich) e vedete che ne esce. Come dicevo: un manicomio! Se errare è umano e perseverare è diabolico, cambiamo discorso e dedichiamoci alle zone e al loro terroir, tratteggiandone linee sì sintetiche, ma quanto più verosimili possibili.

MOSEL-SAAR-RUWER
5 Bereiche, 19 Grosslagen, 523 Einzellagen, (i vigneti di questa zona sono situati in 192 comuni – Gemeinden – i cui nomi possono comparire in etichetta); Ettari vitati circa 13.000; Produzione media di 100 ettolitri su ettaro. La regione segue il corso del fiume Mosella da Coblenza fino al confine con la Francia a sud: include i vigneti dei due affluenti maggiori del tratto meridionale del fiume, il Saar e il Ruwer.La Mosella ha più anse e meandri di tutti i fiumi tedeschi e crea pendii con ogni tipo di esposizione; le valli hanno pareti molto ripide e i vigneti hanno le maggiori pendenze che si registrino in Europa. Il tratto alto della Mosella è caratterizzato da terreni di natura arenaria, calcare fossilifero e marna rossa. I terreni della Mittlemosel, della Saar e della Ruwer, invece, sono di ardesia (grigia, azzurra, blu, nera, ma a causa d’inclusioni di ossidi di ferro può anche presentare un colore rosso) la cui formazione risale al periodo devoniano – 400 milioni di anni fa ca. – a seguito della compattazione dei depositi marini stratificati che in seguito hanno subito fenomeni di elevazione e depressione, generando le “pareti” di ardesia entro le quali i fiumi hanno poi scavato i loro alvei, creando le ampie anse cui facevo riferimento pocanzi. I vigneti, sormontati da ricchi boschi che non solo forniscono un’ottima riserva idrica, ma li proteggono dai venti freddi della regione dell’Hunsrück, godono dell’effetto termico dell’ardesia che accumula calore di giorno e del riflesso dei raggi solari sul fiume. Nel tratto basso della Mosella l’ardesia diviene di natura argillosa e si accompagna a pietra grigia. Sabbia alluvionale e strati di ghiaia si trovano nei siti più bassi.
Da questa zona nascono vini di mineralità assoluta che si esprimono con straordinaria differenziazione secondo il terroir, spaziando per esempio dal punto di vista aromatico da toni più caldi, tropicali o di spezie a più freddi e minerali e d’agrumi. Se avrete il buon gusto e la pazienza di dimenticarli in cantina e attendere qualche decennio prima di berli avrete modo di trovarvi innanzi a uno spettro aromatico di tale ampiezza e varietà, che poche volte si ha occasione di conoscere. Per quanto ora vi possano apparire brutti, cacofonici e incomprensibili, tenete a mente questi nomi: Scharzhofberg, l’Abtsberg, il Karthauserhofberg, il Sonnenhur, il Prälat, il Doctor, il Würzgarten, l’Uhlen, il Domprobst. Definiscono i migliori vigneti, e quando avrete bevuto il vino abbracciato dalle etichette che recano questi nomi, il sentirli pronunciare in seguito da qualcuno sarà musica soave e ricordi emozionanti.

NAHE
1 Bereich, 7 Grosslagen, 328 Einzellagen, (i vigneti di questa zona sono situati in 80 comuni – Gemeinden – i cui nomi possono comparire in etichetta); Ettari vitati circa 4.600
Produzione media di 80 ettolitri su ettaro. La regione si estende tra il Rheinhessen e il Mittelrhein lungo il fiume Nahe che scorre, 40 km a sudest, parallelo alla Mosella. La combinazione di un microclima più soleggiato, influenzato dalla foresta di Soonwald a nordest, e dalle colline rocciose a est che trattengono il calore, unito a terreni di natura varia ha fatto scrivere dei riesling di questa regione che “hanno l’eleganza di un Reinghau, il corpo di un Rheinhessen e l’acidità di un Mosel”. I terreni variano da quarzite e ardesia nei tratti più bassi, porfido (roccia dura con un alto ph), melafiro (roccia dura) e pietra arenaria colorata nei tratti medi e più alti. Nel tratto medio, intorno alla città di Bad Kreuznach, è possibile trovare terreni d’argilla, pietra arenaria, löss ricco di humus. Produttori come Helmut Dönnhoff o Emrich-Schonleber possono rappresentare un sicuro e accogliente approdo.

RHEINGAU
1 Bereich, 10 Grosslagen, 118 Einzellagen, (i vigneti di questa zona sono situati in 28 comuni – Gemeinden – i cui nomi possono comparire in etichetta); Ettari vitati circa 3.300; Produzione media di 65 ettolitri su ettaro. È una regione compatta che si allunga per 36 km lungo la sponda settentrionale dei fiumi Reno e Meno tra Binden e Magonza (Mainz). Le viti sono protette dal freddo dall’effetto mitigante dei fiumi e dai Monti Taunus. Quarzite del Taunus e ardesia rosso-violacea (la phylittschiefer) nei siti più alti danno il miglior riesling: lussureggiante, succoso e con un frutto di pesca vellutato. Nei vigneti più bassi, invece, humus, löss, argilla e ghiaia sabbiosa danno vini più pieni e robusti. Vigneti come lo Schloss Johannisberg, il Berg Schlossberg, il Berg Rottland, il Berg Roseneck e il Gräfenberg di Kiedrich, così come produttori quali Breuer, Johannishof e Robert Weil sono nomi da tenere a mente. In attesa di postare le note di degustazione scritte da Claudio Tenuta e rimandarvi al terzo e ultimo atto di questa maratona riesling (previsto per oggi, 17 Luglio-Ndr- qui i vini che assaggeremo), dove finiremo la trattazione delle varie zone, ho un aneddoto da raccontare per chi ancora non avesse capito la grandezza di questo vino.
Qualche tempo fa, a Londra, alla presenza di professionisti del settore, sono state stappate un mitico Schloss Johannisberg sopraccitato (una tenuta che vanta oltre mille anni di storia) del 1820, un Rüdesheimer del 1857 e uno Steinwein della leggendaria annata 1540. Ebbene, quest’ultima, raccontano le cronache, dopo oltre quattrocento anni di vita era ancora perfettamente bevibile! Insomma, il tanto conclamato rapporto tra qualità e prezzo assume con i riesling tedeschi una chiarezza cristallina tanto quanto la loro stupefacente beltà.