Di Gaetano Esposito e Mimmo Duraccio
Il Raduno del Moro è diventato oramai un evento tradizionale nel corso degli anni. Era il lontano 2003 quando un gruppo di amici si è riunito per la prima volta, in quel di Taurasi, per assaporare il famoso sigaro Toscano che da poco aveva fatto il suo ingresso nell’offerta della casa di sigari italiana. Da quella data gli amici hanno ogni anno ripetuto e riassaporato la stessa esperienza, anche se, tuttavia, diversa. Cogliendo l’occasione della festa di Sant’Anna ad Ischia, che si celebra da 76 anni, quest’anno gli amici si sono riuniti nella famosa isola del golfo di Napoli, gentilmente accolti da Marco Starace e la sua famiglia nell’Hotel Don Felipe a Cartaromana nei pressi di Ischia Ponte. Il giorno 26 luglio dell’A.D. 2008, i soliti amici si sono riuniti sulla terrazza dell’albergo sapientemente preparata dall’amico Marco. Faceva da scenario l’incantevole baia di Cartaromana, che già dal pomeriggio si era riempita di decine di piccole e grandi barche per assistere insieme alla festa di Sant’Anna. La cena è iniziata e trascorsa in modo sereno e piacevole non solo per la bontà delle pietanze servite, cucinate sotto l’attento occhio del patron Marco, ma anche perché i commensali, tutti appassionati del buon vivere ed estimatori della buona cucina e del buon bere, i cosiddetti amici, hanno creato una magica atmosfera; molto ha contribuito lo spettacolo che intanto si era aperto sotto gli occhi di tutti: le barche ormeggiate nella baia erano tutte illuminate con luci di vario colore, sembrava di stare in mezzo alle stelle del firmamento. La cena volgeva al termine ed era terminata anche la sfilata delle barche allegoriche; così abbiamo assistito all’incendio del castello aragonese e poco dopo sono iniziati i fuochi pirotecnici in onore della patrona di Ischia Sant’Anna, anche questi di intensa emozione, visto che erano sparati da una chiatta posta in mezzo al mare e che con le loro luci e colori illuminavano tutta la baia piena di barche, rendendo lo scenario indimenticabile.Gli amici nel frattempo avevano dato fuoco ai loro “Mori” e si sono goduti tutto lo spettacolo appena raccontato sull’incantevole terrazza dell’Hotel, assaporando per l’ennesima volta il famoso sigaro toscano. Qualcuno si domanderà che cosa sia “ Il Moro”. Dunque, è un sigaro della famiglia del Toscano e come cita la pergamena interna “ …è sigaro prodotto completamento a mano in un numero limitatissimo di pezzi. Il suo ripieno long filer è frutto di un’accuratissima selezione di tabacchi Kentucky americani e italiani miscelati secondo un’antica ricetta. Il suo gusto forte e corposo è esaltato ancor più dalle grandi dimensioni (circa 24 cm di lunghezza per un diametro di circa 2,4 cm nella parte centrale)”.
L’importanza di questo sigaro è esaltata anche dalla custodia che richiama una foglia di tabacco stilizzata realizzata in legno, molto ricercata. Una volta aperta, la custodia mostra la foglia del tabacco Kentucky con inciso il giglio fiorentino. Quando si accende questo sigaro, con una procedura che è tutta da vedere, si capisce già dalle prime boccate che si ha tra le mani un sigaro molto speciale.
Il nostro Moro si consumava lento e perfetto nella sua combustione e ad accompagnare questo nostro sigaro, il buon Marco ci ha fatto un regalo tra i regali, oltre a servirci grappe e rhum, ha aperto per noi una bottiglia di Chateau d’Yquem 1990, rendendo così la serata più importante e unica.I nostri puff sono durati molto di più dei festeggiamenti; rispettando la media delle tre ore, verso le 2,30 del mattino si è lasciato spegnere l’ultimo sigaro e con lui si è spenta anche la nostra luce. Che dire di più. Anche quest’anno il raduno del Moro è stato indimenticabile; non più del prossimo, in ogni caso.
Arrivederci al prossimo anno e buon fumo lento.
Nel frattempo godetevi questo video…