Il Vino nel Mondo
Un lungo viaggio tra le colline, i vigneti e le cantine di tutti i continenti, dall’Europa alle Americhe, dall’Australia alla Nuova Zelanda, dalla Repubblica Sudafricana all’Oriente, per scoprire un affascinante mosaico di culture e sapori, filosofie e stili di produzione. Tutto questo è Il Vino nel Mondo, pubblicazione edita dall’Ais e testo di riferimento per gli allievi del corso di secondo livello e per tutti gli enoappassionati. 

Partiti dalle radici più antiche e profonde della vitivinicoltura, si è arrivati alle nuove frontiere del mondo enologico, nelle quali l’approccio verso la conduzione della vigna e le tecniche di cantina è spesso molto influenzato dalle richieste dei mercati, con una gestione moderna e imprenditoriale. E svincolato, a volte, da quella passione un po’ ingenua e un po’ testarda che anima ancora alcuni vignaioli del cosiddetto Vecchio Mondo enologico

Negli ultimi decenni molti Paesi si sono affacciati nel mondo del vino, spesso con ottimi risultati. Ma è indubbio che, in tema di vino, alla Francia si deve riconoscere un grande carisma, un intreccio di storia e rigore in vigna, consolidate tecniche di cantina e leggi chiare e precise, vincenti strategie di marketing e un indiscusso peso politico. Un mondo, quello del vino francese, trainato da alcuni vini leggendari, come i grandi rossi di Bordeaux, le eleganti bollicine della Champagne, gli spettacolari profumi dei bianchi d’Alsazia. Ma la Spagna non sta a guardare, con un trend quali-quantitativo in costante crescita, seguita dalla California, dall’Argentina e da molti altri Paesi ai quali la definizione di Nuovo Mondo enologico sta stretta, in quanto rappresentano ormai una realtà di valore assoluto nel panorama del vino. In alcuni casi, la mancanza di un substrato di tradizione e di storia è stata colmata con l’entusiasmo e l’organizzazione, l’applicazione e un po’ di sano spirito di emulazione. Tutto questo e altro ancora, come lo sfruttamento di condizioni pedoclimatiche ottimali e l’impiego di tecnologie avanzate, ha permesso a questi Paesi di recuperare il gap con l’Europa. E in alcuni casi di superarlo. 

In Italia e in Francia il consumo di vino/procapite sta seguendo da anni una tendenza negativa. Al contrario, in molti Paesi extraeuropei si assiste a un aumento dei consumi, nonostante culture gastronomiche che fino a pochi anni fa non prevedevano la presenza a tavola della nobile bevanda. Tra i motivi più importanti si possono sicuramente sottolineare l’incremento produttivo, tangibile sotto il profilo sia quantitativo sia qualitativo e, a volte, l’invitante rapporto qualità/prezzo. 

Un elemento di innovazione, anche per il consumatore, è legato alla nuova Organizzazione Comune di Mercato del Settore Vino (OCM Vino), entrata in vigore il 1° Agosto 2009, di cui l’Unione Europea si è recentemente dotata. La nuova disciplina, non ancora completamente recepita dai singoli Stati membri, introdurrà una suddivisione molto rigorosa tra i vini con origine e quelli classificati senza origine, pur consentendo a questi ultimi la possibilità di indicare anche il vitigno di provenienza, cosa finora non consentita dalla normativa vigente. È evidente che il livello qualitativo dominante continuerà a rimanere prerogativa dei vini dotati di un riferimento alla loro origine, catalogati a loro volta in DOP e IGP. Queste due sigle, già utilizzate per gli altri prodotti alimentari europei, ricondurranno in ambito comunitario molta della materia che fino a oggi è stata di competenza nazionale. 

Ancora più interessante sarà la netta distinzione di ruoli e competenze, attualmente non sempre chiara, tra gli enti che si occuperanno della promozione e della valorizzazione dei vini e quelli ai quali sarà affidata la titolarità sui controlli. 

L’obiettivo della stesura di questo testo è stato quello di proporre una panoramica del mondo del vino con un linguaggio semplice e chiaro, che trattasse tutte le principali produzioni senza trascurare qualche chicca, qualche sorprendente novità. 

I capitoli si sviluppano seguendo un ideale canovaccio, che inizia con un inquadramento della realtà enologica e gastronomica del Paese, prosegue con un excursus storico dei passaggi decisivi per lo sviluppo della vitivinicoltura e con informazioni sulla produzione, sui consumi e sulle tendenze dell’import-export. Successivamente si entra nel vivo dell’argomento, andando alla scoperta dell’ambiente pedoclimatico e dei vitigni più significativi di ogni Paese, in grado di disegnare nel bicchiere infinite sfumature di colori, profumi e sapori, nei quali leggere quella magica alchimia, quel legame indissolubile che si crea tra terreno, microclima e mano dell’uomo. Vitigni e vini, spesso, si presentano con lo stesso nome. Ma un vitigno può dare vini con personalità molto diverse, secondo il territorio e la filosofia produttiva applicata: ecco perché, per evitare malintesi, si è scelto di indicare i vitigni con le iniziali minuscole e i vini corrispondenti con quelle maiuscole. 

Le principali zone vitivinicole sono state trattate con lo scopo di fare emergere la loro impronta enologica, attraverso i vini e i produttori più rappresentativi, con alcune suggestioni gastronomiche giocate su abbinamenti a volte tradizionali a volte più creativi. Ogni capitolo chiude con le indicazioni più importanti della legislazione vitivinicola di ogni Paese e, in quelli più complessi, una pagina Focus riassume le notizie più significative per permetterne una migliore memorizzazione. 

Qualche numero? 30 cartine, 24 grafici, oltre 550 pagine e foto di vitigni e vigneti, cantine ed enoteche, piatti e cibi, frutta e fiori, spezie e tutto ciò che si può ritrovare nei profumi del vino, misteriosi e affascinanti. Le cartine non hanno l’obiettivo di entrare in specifici dettagli geografici, ma quello di esemplificare la distribuzione delle principali zone vitivinicole, anche se a volte le regioni si intrecciano e si accavallano, quasi divertendosi nel rendere più complicata la decifrazione di un territorio. Le cartine, tranne rarissime eccezioni, sono da leggere da nord a sud e da ovest a est. 

Quello che conta, alla fine, è ciò che il vino sa trasmettere. E il vino non mente. Il principio ispiratore di questo testo è stato quello di offrire un bagaglio di informazioni da portare con sé in un percorso ideale nel mondo del vino, che può durare tutta la vita. Ma soprattutto di incuriosire e stimolare coloro che lo amano a intraprendere un viaggio per scoprire nuovi vini da assaggiare, da conoscere e da capire. Un viaggio affascinante che si può realizzare concretamente dedicando qualche ora di un weekend o di una vacanza alla visita di una cantina, o più semplicemente tra gli scaffali di un’enoteca, alla ricerca di un vino che aspetta di condividere con noi una piccola, fugace emozione, a tavola e in compagnia di qualche amico appassionato, con il quale parlare del suo colore, dei suoi profumi e dei suoi sapori.

Fonte: Sommelier.it

Pagine: 558
Mappe: 30
Grafici: 24
Prezzo: € 35 per gli associati Ais / € 45 per il pubblico 
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