Al termine di una sfida serrata e appassionante, l’ambito riconoscimento è andato al ventisettenne sommelier Gabriele del Carlo che ha preceduto sul filo di lana Andrea Balleri e Daniele Arcangeli

Un mestiere creativo, frutto di una lunga e qualificata formazione. Ma soprattutto una professione in netta controtendenza rispetto al mercato del lavoro: basti pensare che dei 3.200 sommelier usciti dai corsi AIS nel 2010, circa la metà ha già trovato occupazione nel settore. Ed è proprio con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico le peculiarità di questo moderno “manager del vino” che l’Associazione Italiana Sommelier, in collaborazione con il Consorzio per la tutela del Franciacorta, ha dato vita, oggi lunedì 14 novembre presso il teatro “Elfo Puccini” di Milano, alla finale del concorso “Miglior Sommelier d’Italia – Premio Franciacorta”. Davanti ad un autorevole platea composta da opinion leader, imprenditori vitivinicoli, giornalisti e semplici appassionati, i 3 sommelier di scuola AIS giunti in finale, dopo una lunga ed agguerrita selezione,si sono misurati in una serie di prove di abilità: dalla tecnica di degustazione alla descrizione organolettica dei vini, dall’abbinamento cibo – vino all’accoglienza dei clienti. E poi ancora, valutazione della capacità di comunicazione e delle tecniche di vendita fino alla correzione di una carta dei vini, appositamente errata. Una sfida all’ultimo respiro il cui verdetto finale, affidato ad una giuria di esperti, ha visto trionfare come “Miglior Sommelier d’Italia 2011Gabriele Del Carlo che ha preceduto Andrea Balleri e Daniele Arcangeli. Al vincitore un assegno da 7.000 euro e 6 magnum di Franciacorta, consegnate da Maurizio Zanella, Presidente del Consorzio di tutela del Franciacorta, sponsor della manifestazione. Il concorso, giunto alla 45ª edizione, è finalizzato ad incrementare la conoscenza delle più prestigiose realtà vitivinicole italiane e rappresenta uno strumento fondamentale per promuovere la cultura del vino, di cui i sommelier sono i principali portavoce sia in Italia che all’Estero.

Se oggi nel nostro Paese si beve meglio e soprattutto con maggiore senso di responsabilità – ha dichiarato Antonello Maietta, Presidente dell’AIS – è anche grazie al contributo dei sommelier che, nei ristoranti, nelle enoteche, nelle aziende vitIvinicole e ultimamente anche negli ipermercati, interpretano al meglio il ruolo di comunicatori del vino di qualità”. Siamo davvero soddisfatti – prosegue Maietta –dell’ottimo livello di preparazione dei sommelier in gara che dimostra come la didattica di altissimo profilo di scuola AIS rappresenti uno strumento formativo autorevole per praticare con successo questa professione.”

PROFILO DEL VINCITORE

Sommelier presso il Restaurant Le Cinq di Parigi, Gabriele Del Carlo ha lavorato in alcuni tra i più prestigiosi locali italiani. Tra le sue precedenti esperienze L’Enoteca Pinchiorri di Firenze e il ristorante Cracco di Milano. Tra i vari premi che si aggiudicato, il titolo “Miglior Sommelier della Toscana 2011”, ed è stato inoltre finalista lo scorso anno al concorso “Miglior Sommelier d’Italia 2010”.

 “PROFESSIONE SOMMELIER”: UN MESTIERE CHE GUARDA AL FUTURO

 Ma quali sono le principali competenze di questa nuova professione che si affaccia nel mercato del lavoro? Il sommelier è innanzitutto il responsabile della cantina. E’ tenuto infatti a conoscere le zone vitivinicole, i vitigni più diffusi ed i vini che ne derivano, le denominazioni, la loro composizione e le caratteristiche organolettiche. Il Sommelier cura anche la stesura periodica della carta dei vini ed esalta gli abbinamenti dei cibi e dei vini scegliendo i prodotti più adeguati a tale scopo.Ma oggi, più che in passato, a questa figura professionale vengono richiesti specifici compiti manageriali diorganizzazione, pianificazione, definizione, controllo, scelta e gestione del servizio di beverage. E’ infatti sua prerogativa acquistare bevande di qualità secondo il budget stabilito, lo stile dei ristorante e della cucina e le possibilità di stoccaggio. Spetta a lui selezionare i prodotti dopo averli attentamente degustati e a valutati in base al principio fondamentale del rapporto qualità/prezzo.Siamo di fronte insomma ad un vero e proprio “manager del vino” che, per intenderci, sovrintende anche alla formazione del personale favorendo così una serena collaborazione tra i collaboratori di cucina e quelli di sala. In sala propone e consiglia al cliente il vino nel periodo ottimale di consumo. Ma non si ferma qui. Il sommelier serve anche la birra e l’acqua, bevande sempre più di moda nei ristoranti dove vengono redatte vere e proprie carte da accludere ai menu. Allo stesso tempo conosce bene il mondo dei distillati, dei liquori, delle birre, dei principali cocktails internazionali, della gastronomia e della cucina: un moderno tecnico della ristorazione a tutti gli effetti.

 

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