Di Ivana Carandente Giarrusso
In occasione del quindicesimo anniversario dell’apertura, la Reggia Designer Outlet, polo dello shopping del gruppo McArthurGlen a Marcianise, ha deciso di festeggiare offrendo nel corso di questi mesi ai suoi clienti una serie di esperienze artistiche, culturali ed
enogastronomiche, tra le quali i Pizza Days.
La rassegna, iniziata lo scorso giovedì 19 giugno alle 17:30, si concluderà domenica 22 giugno alle ore 21 (chiusura del centro) e prevede per ogni giornata un cooking-show alle 18:30, seguito dalla degustazione di pizze d’autore al costo di 5€.
L’evento, che promette di regalare un’esperienza immersiva di food e shopping, ha come protagonisti indiscussi quattro pizzaioli che hanno scelto di omaggiare la città di Caserta e che a turno, uno per ogni serata in programma, risponderanno alle curiosità degli avventori e si sfideranno a suon di tranci.
La manifestazione si è aperta con un talk-show di presentazione in cui giornalisti del calibro di Luciano Pignataro e Antonella Amodio, insieme alla direttrice del centro Federica Faggi, hanno fatto il punto sulla pizza casertana contemporanea e sulle differenze rispetto alla sorella maggiore, sua diretta competitor.
A raccontare l’affascinante storia della pizza napoletana ci pensa proprio Pignataro, che esordisce così: “In questi quindici anni di apertura dell’Outlet la Reggia sono cambiate tante cose, tra cui anche le tendenze nel mondo pizza. Se per molto tempo, infatti, la pizza è stata concepita alla stregua di un cibo etnico riferito alla città di Napoli, in seguito alla crisi economica iniziata nel 2008, si è verificato un incremento nella richiesta di questo prodotto, più economico di altri. Inoltre – prosegue il giornalista – il servizio di Report del 2017 sulla pizza napoletana ha avuto come contraccolpo la necessità per i pizzaioli nostrani di essere pienamente consapevoli della loro arte e non soltanto meri esecutori”.
Secondo il critico enogastronimico, in effetti, con tutti quei riflettori puntati addosso, era praticamente inevitabile che la pizza uscisse dal confine partenopeo ed arrivasse in provincia. Qui, poi, in assenza del grande peso della tradizione, c’è stata l’opportunità di sperimentare ed innovare.
Assumendo come comune denominatore la qualità del prodotto, nonché una maggiore etica nella proposta gastronomica, gli sviluppi sono stati molteplici: c’è stato chi ha intrapreso la strada delle pizze destinate ad un pubblico altospendente (per esempio all’interno di grandi strutture ricettive); chi ha ambito a realizzare catene di pizzerie, seguendo il modello anglosassone; chi non ha lasciato avvicinare nessuno ai suoi impasti e chi, invece, ha aspirato a lasciare il forno e diventare imprenditore; ma soprattutto c’è stata una folta nuova leva di pizzaioli che ha cercato di personalizzare l’offerta gastronomica, senza accontentarsi di rimanere ancorata alla classicità.
A supporto di questa chiave di lettura interviene anche la Amodio: “Caserta e Aversa sono le aree che più hanno esplorato e sviluppato questo nuovo trend, tant’è che più che di pizza casertana possiamo parlare di pizze che si fanno a Caserta, proprio in virtù della varietà delle proposte”.
Veniamo, a questo punto, ai veri protagonisti della rassegna, ovvero i quattro pizzaioli chiamati a raccontare la loro idea di pizza contemporanea, sia a parole che a tranci.
Il primo a celebrare la pizza casertana contemporanea è stato Ciccio Vitiello di “Cambia-menti”, a San Leucio, che ha dato il via alla manifestazione ieri sera. Ciccio è stato il primo in assoluto a sperimentare nuovi tipi di impasto ed ha fatto del biologico e della sostenibilità un must. Dopo aver conquistato Alessandro Borghese ed essersi aggiudicato il titolo di miglior pizza contemporanea d’Italia, il talentuoso pizzaiolo ha portato in piazza la sua filosofia green basata su coltivazione idroponica (tecnica che permette di far crescere le piante senza l’uso del terreno, utilizzando una soluzione nutritiva a base di acqua) e orto a gestione diretta. Le sue pizze in degustazione:
- Montanara (Pomodoro in polpa stracotto, Parmigiano Reggiano in doppia consistenza, Pesto di basilico, Olio EVO);
- Americana (Pizza in pala con, Parmigiana di melanzane, Crema di datterino giallo e rosso, Pesto di basilico, Croccante di grana).
Stasera ci saranno, invece, in degustazione le proposte di Carlo Sammarco, pizzaiolo dell’anno per la guida alle pizzerie de Il Mattino 2025 con la sua pizzeria “Carlo Sammarco 2.0”. Tanta esperienza e ricerca lo hanno portato a generare una sua idea di pizza: il cornicione pronunciato e ben alveolato. La sua specialità è infatti la Pizza Canotto.
Sarà possibile assaggiare le sue:
- Nerano (Crema di zucchine e Provolone del Monaco, Fiordilatte Napoli, Chips di zucchine, Basilico fresco);
- Provola e pepe (San Marzano, Pecorino Romano, Provola dei Monti Lattari, Pepe macinato, Basilico fresco).
Sabato 21, al forno ci sarà Simone de Gregorio, de “La Bolla”, in pieno centro a Caserta, con la sua pizza contemporanea, che racconta un lavoro meticoloso sugli impasti e sulle lievitazioni, con focus sul nuovo filone delle pizze dessert. De Gregorio è stato, infatti, tra i primi a introdurre un menù interamente dedicato alla versione dolce della pizza, proposta come fine pasto. Topping ben equilibrati ed impasti adeguati ad un morso che risulta estremamente armonico. Le sue proposte per il pubblico dell’Outlet:
- Viaggio caprese (Impasto semola e mais croccante, Pomodoro cuore di bue marinato, Alici del Cantabrico, Zest di limone, Bufala dop, Basilico riccio);
- Assoluto di mela annurca (Quattro consistenze di mela annurca: chips/confettura/gel lavorato con buccia/mela fritta).
Ultima, nonché quota rosa della manifestazione, Roberta Esposito chiuderà la rassegna domenica 22 giugno. La pizzaiola aversana de “La Contrada”, reduce dal successo della sua seconda pizzeria a Roma, definita nella guida 2025 da Identità Golose “novità dell’anno”, porterà la sua personale interpretazione della pizza. Oltre ad essere una delle poche pizzaiole italiane, Roberta vanta anche il primato di aver dedicato un’intera carta alla margherita, proposta in ben 7 varianti. I suoi tranci:
- Margherita bruciata (Fiordilatte dei Monti Lattari, Datterino giallo e rosso affumicato e caramellato con timo, rosmarino e zucchero di canna, Basilico, Salsa di scarpariello affumicata, Paprika dolce, Perlage di basilico, Olio extravergine Terre Sorelle);
- Estate 2025 (Fiordilatte dei Monti Lattari, Misticanza dall’orto, Pancetta stufata marinata al miele, Carciofi alla brace, Pesto di limone, Parmigiano al basilico).
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