di Silvana Iannaccone

Andare oltre. Saper cogliere il momento esatto in cui accettare nuove sfide portando dietro il proprio bagaglio di esperienza e aprendo le porte ad altre possibilità. È il percorso intrapreso da Simone Ciancio dell’antica pizzeria “De’ Figliole”, dal 1860 un punto di riferimento a Napoli per gli amanti della pizza fritta. Già otto anni fa l’apertura di una nuova sede al Vomero. Oggi, grazie alla solida conoscenza ereditata nello storico locale di Forcella e alla competenza maturata nel borgo di Antignano prende vita “Simone Ciancio Experience” – trattoria, friggitoria e pizzeria. L’impresa è a conduzione familiare. Al fianco del pizzaiolo c’è la moglie Patrizia Apetino, che lavora attivamente in entrambe le sedi nei due quartieri della città, e i figli Anna, Gennaro e Alessandra. Con gentilezza e sorrisi portano le pietanze a tavola, tramandano aneddoti di famiglia che solo le persone di esperienza possono raccontare. «Non ci snaturiamo – sottolinea Ciancio – siamo quelli di prima, abbiamo solo cambiato il corso della storia rispondendo alle richieste di tanti clienti e dato inizio, con tutta la famiglia, a una nuova avventura, ma sempre con lo sguardo al passato, a quella pizza che è storia di Napoli».

Giovedì 3 luglio la cena di presentazione alla stampa del menù “ampliato”.  L’entrée è con un mix di fritturine. Panatura impeccabile e sapori decisi: crocchè di patate; frittatina di pasta classica; frittatina alla Nerano; frittatina cacio e pepe; frittatina al lime e pepe rosa. Si prosegue con il padellino dello chef, doppia cottura al vapore e in forno statico condito con stracciata di bufala, pomodorino secco e acciuga. C’è il tempo di un assaggio della pizza di Sant’Antonio, marinara con pomodoro schiacciato e fettine di salame piccante per poi passare alla vera regina della serata: la pizza fritta! E qui l’esperienza De’ Figliole si sente tutta. È un classico della tradizione partenopea, un’autentica esplosione di gusto e mentre la mangi capisci perfettamente il senso dell’insegna luminosa che campeggia all’esterno del locale: “La felicità esiste: è a’ pizza fritta”.

La pizza è digeribile. Ciancio prepara un impasto con fermentazione a lievitazione di almeno 36 ore; grande attenzione è posta anche per la pizza fritta, con idratazione al 70% e l’utilizzo di farina ricca di fibra tipo 1, che dà profumo e sapore.

È l’ora di passare a due primi piatti della cucina tradizionale. Cottura perfetta, sapori di casa, sì, ma con qualcosa in più: la pasta mista fatta in casa con patate, provola e basilico e paccheri con peperoncini verdi, datterino giallo e rosso, zest di limone e scaglie di provolone del monaco. Fine serata con cornettini fritti crema e amarena.

La scommessa sembra riuscita. A regime Simone Ciancio Experience vanterà 90 coperti, un angolo con proposta cocktail dedicato e una cantina con 20 etichette, campane e non. C’è ancora tanto da assaggiare. Tocca tornare, fortunatamente.

Simone Ciancio Experience

Largo Antignano 9, Napoli

081 556 52 95