i vigneti azienda solariaDi Veronica D’Angelo

Appuntamento al Molo Beverello…“, recitava una canzone popolare degli anni ’90, raccontando di una gita a Ischia. La nostra meta, invece, è stata Capri, sabato 21 giugno, per il terzo appuntamento di “Terra dei…vini“, alla scoperta dei vigneti nascosti nell’isola. Dopo la consueta introduzione di Ernesto Lamatta durante il viaggio in aliscafo tra gli sguardi curiosi degli altri ignari passeggeri, arriviamo a Marina Grande dove troviamo un autobus che ci porta verso il Monte Solaro, nella suggestiva e più agreste Anacapri, ricca di piccoli vigneti e inattesi terrazzamenti a strapiombo sul mare che fanno capolino lungo i tortuosi tornanti. Sull’isola le proprietà sono estremamente parcellizzate e le uve finiscono per essere destinate ad una produzione vinicola quasi esclusivamente ad uso proprio. Ci fermiamo nella vigna del dott. De Tomaso, caprese doc, che insieme a Raffaele Pagano e Angelo Di Costanzo hanno dato il via ad un progetto di valorizzazione delle vigne locali. Nasce così Joaquìn dall’isola, 1000 bottiglie frutto di un visionario progetto etilico di Raffaele Pagano da uve falanghina, biancolella e dalla misteriosa “ciunchesa” (che pare essere un clone di greco). Sotto i filari di vite, sfiorati dalla seggiovia, Angelo civigne Joaquin dell'Isola intrattiene raccontandoci dell’origine della DOC Capri, e della voglia tenace di legare sempre di più il vino al territorio senza tanti fronzoli. Il luogo trasuda storie di contadini di quando Anacapri era raggiungibile solo con l’impervia scalinata ribattezzata”scala Fenicia” (921 ripidi scalini in pietra viva) e della difficoltà palpabile di vinificare in un territorio caldo, piovoso, ventoso e oltremodo umido. I nostri eroi però ci sono riusciti e oggi possono pregiarsi di avere un’etichetta prodotta con uve 100% locali.
Salutiamo Angelo e continuiamo la nostra passeggiata a piedi con il nostro cicerone Raffaele che ci fa percorrere la strada che porta al belvedere, “la Mìgliera”, ammirando i vigneti sparsi a ridosso del sentiero, fino ad arrivare al panorama mozzafiato che ci mostra a destra il faro di Punta Carena e a sinistra i Faraglioni.
I vini in degustazioneTorniamo sui nostri passi per visitare poi l’azienda Solaria, di Alessandra Gallo, e per arrivarci montiamo su un ingegnoso piccolo trenino, utilizzato per portare l’uva dai vari terrazzi su in cima, alla casa-azienda. Dall’alto si possono ammirare i filari allevati a guyot di falanghina, greco, piedirosso e aglianico, utilizzati dal 2010 per produrre il Caposcuro, bianco e rosso grazie alle sapiente mani di Aniello Quaranta. Alessandra ci accoglie nella sua affascinante dimora e ci fa sentire tanti re e regine quando, insieme alla degustazione dei tre vini menzionati, veniamo rifocillati con pietanze tipiche capresi, dall’antipasto al dolce, preparati dalle sapienti manine delle “pacchiane capresi” in costume tradizionale. Più che una degustazione è un pranzo in piena regola, accompagnato da piacevoli conversazioni sul Joaquìn, comparazioni tra le varie annate del Caposcuro, impressioni sul fascino evocativo di questi luoghi ove la bellezza si infila negli animi.
Purtroppo come ogni cosa bella anche questa ha avuto un termine, e dopo una visita all’azienda Limoncello di Capri abbiamo fatto ritorno a casa, arricchiti nello spirito…e nel gusto!

Un sentito grazie a Ernesto, attento organizzatore di questa splendida giornata, e a Tommaso Luongo e Franco De Luca, Delegato e Vicedelegato, che ci hanno accompagnato in quest’ultima iniziativa prima della pausa estiva. “Terra dei…vini” riprenderà a settembre, e noi non vediamo l’ora!
Quindi buone vacanze a tutti…AIS-ta la vista!

Foto di Valeria Vanacore