Cuvée Decennale Millesimato DOCG 1996

Accattivante fin dal primo sguardo al bicchiere: un brillante oro zecchino illuminato da un perlage di esemplare fittezza e persistenza che titilla con discrezione le nostre papille gustative.
Aromi di pane appena sfornato, mineralità e burro fresco subito; poi, si assottiglia su note di mela cotogna fuse a nuances lievemente fumé da nobile ossidazione.
Il palato si apre immediatamente su docili note di dolcezza fruttata; a seguire è ravvivato nell’allungo finale da inaspettati e pimpanti fremiti giovanili virando, deciso e scorrevole, su confortanti note agrumate.
Un Franciacorta di classe dallo stile molto personale…

Pinot Gris Cuvée Sainte Catherine 2004 Domaine Weinbach

I vini biodinamici che abbiamo incontrato nei nostri simposi ci hanno sempre, immancabilmente, diviso, stavolta invece siamo tutti d’accordo: un campione di eleganza, senza sbavature o eccessi di alcun genere ma allo stesso tempo autentico e pieno di carattere.
Al naso è una travolgente polifonia di suadenti profumi; susina gialla e mela golden, sambuco e mandorla fresca ( tant’è che siamo tutti convinti di essere di fronte ad un’uvaggio e quando ci viene svelata l’etichetta stentiamo a credere ai nostri occhi…solo Pinot Gris! Sono gli scherzi del blind tasting. Ndr ); In bocca è grintoso e di grande persistenza, ben sostenuto da una piacevole e corroborante freschezza. Thank you for coming. Chapeau, chapeau, chapeau!

Broy 2004 Collavini

Un caldo e rilucente giallo venato d’oro antico accende il bicchiere.
Notevole è l’espressività olfattiva, dagli intensi e complessi profumi che si schiudono lentamente tingendosi prima di albicocca e frutta esotica, a seguire di nocciola e miele d’acacia. In bocca la parabola gustativa si compie con grande equilibrio ed avvolgenza; stupisce l’intesa complice fra freschezza e sapidità che collaborano fino in fondo in perfetta armonia. Interminabile il finale che si esaurisce pian piano lasciando una gradevolissima coda di sensazioni fruttate e sapide. L’ennesima perla dell’enologia friulana…

Batàr 2003 Querciabella

Naso inizialmente chiuso e compresso ma che rivela, dopo ripetute olfazioni, la capacità di dispiegarsi ed evolvere nel bicchiere. Intima la fusione dei sentori di glicine e ananas con nocciola e vaniglia in un fondo dominato dagli importanti spunti boisé.
L’attacco è piacevolmente morbido, con un corpo ricco e spesso ma dalla aristocratica compostezza. In quest’annata sembra ancora non aver adeguatamente “digerito” il rovere, che appare un po’ sopra le righe; forse è solo una questione di tempo e… di tempo ne avrà sicuramente tanto davanti a sé! Batàr(d), il borgognone di Greve in Chianti.

Blason de l’Evangile 2002 Chateau l’Evangile

Naso complesso e di buona profondità, dall’elegante incedere declinato su intense suggestioni fruttate di ciliegia rossa e di mora; nel fondo, una nota di tabacco Kentucky chiude il ventaglio delle sensazioni. Bocca decisamente in stile Pomerol, dai tannini che si intuiscono ma non prevalgono, inseriti in una densa e carezzevole struttura, già godibile ma certamente in divenire; il lungo finale è scandito da ampi e sofisticati ritorni balsamici ad ingentilire ancor di più il sorso. “Solo” il Second Vin…forse è il caso di ricredersi su Michel Rolland!

Anghelu Ruju Riserva 1998 Sella & Mosca

Rosso rubino cupo con lampi granato. Naso profondo e fitto di amarena e di prugna sotto spirito, cacao ed erbe di macchia mediterranea, inchiostro e sfumature balsamiche. (Ancora una volta tutti pronti a scommettere: Porto al 100% ed invece Cannonau… sdeng!)
Calda e vellutata la bocca, si offre con una progressione puntuale che si espande in modo autorevole grazie all’elegante trama tannica. Lungo il finale, sorretto dall’esuberante vena alcolica che conquista senza prevaricare. Generoso frutto del sole di Sardegna.