Alla vista colpisce per un impenetrabile rubino dagli accesi riflessi , con una concentrazione così opulente che sembra quasi debordare. Appena versato nel calice effonde nell’aria inebrianti profumi di marasche sotto spirito e di more, poi è un continuo divenire in cui affiorano lentamente umori di sottobosco e di tabacco assieme a note di moka e di cuoio: un naso piacevolmente cangiante capace di regalare ancora mille e una sfumature a chi ha la pazienza di aspettare…
Denso e soffice al palato, è l’ossimoro la sua cifra stilistica con l’esuberante sobrietà e la potente levità. Straripante la dinamica gustativa dal tocco raffinato che emoziona per energia , volume e profondità. Ma la sensazione principe è la piacevolezza della beva che ci accompagna soavemente lungo e ben oltre l’interminabile finale. Ancora un sorso, please…Oh Noo! E’ già finito.

Tommaso Luongo