Di Michela Guadagno

wine-tasting-2004.jpgPino Savoia mi chiama intorno alle 23 di domenica sera, “domani andiamo a Roma, c’è il wine tasting di Cuzziol, vuoi venire?” Ok, ma li raggiungo in un’ora meno antelucana di quella in cui partono loro, intorno alle 2 del pomeriggio sono sulla terrazza di Città del Gusto sede del Gambero Rosso in via Enrico Fermi a Roma, con vista sui tetti della “Città eterna”. Un sole caldo da abbronzare, gli stand con i vini divisi per i vari partners selezionati, etichette italiane, tedesche, per lo più francesi. Francesca Martusciello, Antonella e Gianni Laringe, Anna e Ugo Torre, Fabrizio Erbaggio, Stefano Pagliuca e Pino li trovo al banco d’assaggio dei riesling tedeschi. Lunga spiegazione dei Kabinett mit predikat, trocken e non trocken, auslese e spatlese, fino ai Trockenbeerenauslese, da farsi venire il mal di testa, nomi complicati per vini di lunga mineralità. Passiamo alla Francia, ai bianchi di Borgogna, Chassagne-Montrachet, Morey Saint-Denis, Meursault, e ai rossi Gevrey-Chambertin, Nuits-Saint-Georges, Echezeaux, nella Loira Pouilly-Fumè e Sancerre e nella Valle del Rodano Cotes du Rhone ed Hermitage. Torniamo in Italia, prima in Toscana con la Val d’Orcia di Podere Forte e a Montalcino con La Rasina, poi in Piemonte nelle Langhe di Parusso per chiudere con il Veneto di Serafini & Vidotto. Ma mica ci dimentichiamo del Bordeaux, Chateau Pey la Tour, Marsau, Le Boscq, ed Essence, un blend di merlot, petit verdot e cabernet sauvignon provenienti da Saint-Estephe, Haut-Medoc e Pessac-Leognan. Il nostro campanilismo del sud viene gratificato da Guido Marsella con il Fiano di Avellino (“di famiglia” come lo definiamo con Fabrizio) e ci presenta i nuovi nati Falanghina e Greco di Tufo dell’azienda Poggi Reali; e da Elena Fucci dal Vulture, credevo fosse più grande di età, una ragazza che sa il fatto suo, simpatica e assertiva, ci spiega il suo Titolo. Concludiamo con un salto nel Languedoc-Roussillon con i vin doux naturel Maury e Banyuls, una volta tanto non devo guidare, siamo in treno e ne approfitto. Tutti questi vini, ma qualcosa abbiamo mangiato? Sì, ogni tanto comparivano assaggi di pasta e patate, alla puttanesca, all’amatriciana, zuppa di fagioli, e paccheri con frutti di mare, e anche qui un po’ di Campania con Giovanni Assante per la pasta Gerardo Di Nola. Un rammarico: scopriamo che esiste l’Associazione Romana Sommeliers formata da sommelier diplomati e fuoriusciti Ais e Fisar, che non fa didattica, ma nasce a scopo lavorativo. Uno scatto di orgoglio di parte ci porta a difendere la nostra Associazione, comprendiamo che queste situazioni non fanno bene a uno spirito divulgativo e di territorialità, ma prendiamo atto che esistono.

Foto: Wine Tasting Cuzziol 2004 (repertorio)