Pubblichiamo il Report di Massimo SaccoVinoGlocal relativo ad una eccellente degustazione con degli straordinari abbinamenti svoltasi domenica 26 Ottobre al Salone del Gusto…Quale miglior viatico per il corso di Catadores CCA che l’Ais Campania in collaborazione con Casa dos Habanos e Club Amici del Toscano organizzerà a partire da Gennaio 2009(T.L.)

Insieme a Fabio e agli amici dell’AIS Napoli e Ischia (Tommaso Luongo, Marco Starace e Pasquale Brillante), ci siamo ritrovati alla tenda del Maledetto Toscano, dove Stefano Fanticelli, il Presidente del Club, ci ha guidati attraverso i sapori e gli aromi del sigaro Moro 2008, abbinato a distillati di frutta e Rhum del mastro distillatore Capovilla, ed allo straordinario cioccolato di Andrea Stilli. Iniziamo subito dal sigaro Moro: è un sigaro dalle qualità eccezionali, reso straordinario anche dalle sue dimensioni, che si aggirano sui 23 cm. e secondo Stefano, occorrono circa 3 ore per poterlo fumare. Durante le varie degustazioni in tutta Italia, Stefano presenta il Moro soprattutto a pranzo, poiché a cena sarebbe quasi impossibile fumarlo, vista la durata di una cena degustazione, che normalmente si protrae sino intorno alla mezzanotte: fumare un sigaro di 23 cm (tre ore di fumo), porterebbe i clienti ad intrattenersi almeno fino alle tre del mattino, il che determinerebbe alcuni ragionevoli inconvenienti, anche e soprattutto per i ristoranti.

Salone del Gusto 2008, degustazione sigari toscani

Il Moro viene prodotto dalla manifattura di Lucca dal 1999, con una tiratura limitata, utilizzando esclusivamente tabacco Kentucky di origine nazionale per il ripieno, e di origine americana per la fascia; è un sigaro dalla personalità molto forte, dal gusto corposo e dall’aroma intenso. Vittorio Capovilla è stato definito da Veronelli “il più nobile dei nobili tra i distillatori” ed è considerato un vero e proprio Maestro nell’arte del distillare, basti pensare, che gli alambicchi li fa costruire da un artigiano della Foresta Nera (in Germania) secondo le sue indicazioni, ed è talmente appassionato che non esita a fare migliaia di km per cercare frutta esotica da distillare, avventurandosi fino alla Guadaloupe Francese, dove trova frutti esotici incredibili.

Salone del Gusto 2008, degustazione sigari toscani

Andrea Stilli è un Maitre Chocolatier di Pistoia, che ci ha invece deliziato con le sue splendide praline al cioccolato. Abbiamo iniziato con un Rhum Agricole (cioè il distillato del succo della canna da zucchero) a 56°, che è stato abbinato ad una pralina al cioccolato dell’Equador. Il profumo del sigaro, con delle note di affumicato e tostato, si è molto ben amalgamato con il cioccolato, riportando aromi tostati, che hanno accomunato molto bene il sigaro ed il Rhum (soprattutto nelle sue note vegetali). Con il secondo abbinamento, abbiamo assaggiato un distillato di Pomme Malacca, (molto simile alla mela che si trova in Martinica), di cui Capovilla ne produce in modo sperimentale, solo 30 lt. Pensate che occorrono 50 kg di questo frutto, per ottenere un solo lt di distillato! Il profumo è incredibile, con aromi vegetali molto marcati, note di canna da zucchero e note speziate (chiodi di garofano verdi e curcuma). Il cioccolato abbinato al sigaro e al distillato, era una pralina al pepe nero, molto fine ed elegante, con il sentore di speziato appena percettibile, infatti Andrea utilizza le bacche del pepe intere e le lascia in infusione nel latte.

Salone del Gusto 2008, distillati

Il terzo distillato é stato proposto “alla cieca”, ma noi ed i sommeliers campani abbiamo subito percepito il sentore di banana. Si trattava infatti di un distillato di bananitos verdi di Guadaloupe: qui siamo nel rapporto di 40 quintali di frutta per 100 lt di distillato. L’abbiamo trovato molto aromatico, con sentori di banana verde, mischiati al frutto della passione e maracuya. Ovviamente Andrea ha abbinato una pralina alla banana, molto leggera che si sposava a meraviglia con il carattere aromatico del distillato e i profumi del sigaro che cominciavano ad essere più rotondi e più corposi.

Il quarto distillato l’abbiamo degustato alla cieca e questa volta abbiamo avuto delle difficoltà a indovinare le origini: si trattava di un prodotto sperimentale a base di mele e di tabacco Kentucky (proveniente da Albareta d’Adige) le cui foglie, circa 80 kg, sono state lasciate in infusione per circa un mese dopodichè il tutto viene nuovamente ridistillato. L’abbiamo trovato molto morbido con un’esplosione di affumicato (a me aveva fatto pensare ad un distillato passato in botti utilizzate per il whisky di Islay) che ben si accordava con il sigaro ed i suoi profumi che andavano verso più animali (cuoio, catrame, sella di cavallo, liquirizia) ed i cioccolati che questa volta erano due: uno a base di liquirizia, a meraviglia sul sigaro, e l’altro un cioccolato in purezza al 70% Equador, di un croccante estremo che letteralmente si fondeva una volta sulla lingua. Abbiamo assistito ad una lezione di gusto e di prodotti straordinari fatti con passione ed amore.

Foto: Fabio Ingrosso – Vino24.tv