di Luca Massimo Bolondi

Come uno scolaretto alla campana correndo vo
finché non muore il giorno
ed all’hotel oriente presto sto,
fremendo, poiché vi fo ritorno
dopo sì lunga attesa, con la pretesa
di far gran cosa senza scusa né resa:
una ripresa della contesa che mi ha presa
l’animula pallidula blandula sed callida!
(scusa, Adriano, se usurpo la tua felice mano)
Del corso di gran coppiere la seconda
parte di bel sapere e arte feconda
vado ad incominciare, e dei compagni miei
del corso primo, secondo pare a nessuno,
l’impegno e il cuore già riprender vorrei
in mente ed alma come fossimo uno,
un solo sommelier con tante teste
tanti cuori e palati, tante feste
da celebrar insieme, tanto sapere,
tante virtù affollate senza ressa
da cumulare e da serbare bene
ché non vi sia miglior da Sapri a Sessa!
Sorride il Delegato che ci legge
per l’entusiasmo che dai cuor ci sprizza
nel corso già ci sprona e ci corregge
senza dar mai a veder moti di stizza
poiché ci voglion gran pazienza e carte
per instillar nei crani nostri l’arte…
vedremo alfin del corso come butta
perché, stai certo, ce la mettiamo tutta!