Di Pasquale Brillante.
La crisi sta facendo ritornare con i piedi per terra i viticoltori che per anni hanno puntato a produrre solo vini muscolosi con l’uso dei vitigni internazionali nella Toscana del sangiovese e del Brunello? Sicuramente l’appeal che avevano questi vini negli ultimi tempi si è un po’ appannato.Momento di riflessione su questi vini ma anche voglia di valutare la loro capacità di resistere al tempo sono i motivi che hanno portato alla Enolaboratorio dedicato ai SUPERTUSCAN all’enoteca DivinoinVigna. Motivo ancor piu’ nobile la volontà di donare l’incasso in beneficenza all’associazione “Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese”. Otto vini in degustazione ,ai quali se ne è aggiunto un nono all’ultimo momento dono di uno dei partecipanti. I vini sono stati serviti alla cieca in 2 batterie , nella prima erano 5 e nella seconda 4.Peccato per la Tenuta di Trinoro Vintage 1998, che ha provato a resistere, dando inizialmente l’impressione di poter essere degustato , ma poi ha dovuto cedere al noto sentore di tappo che non perdona. Ahinoi…Per quanto riguarda la prima batteria dei vini nessuno dei 5 ha avuto immediati esplosioni olfattive,in ogni caso tutti i partecipati hanno subito preferito il primo e il quinto bicchiere che davano l’impressione di essere decisamente una spanna più su. Dovendo scegliere 2 vini da portare alla selezione successiva tutti sono stati d’accordo: il primo stentava ad aprirsi ma a tutti dava l’impressione di poter migliorare e che fosse solo questione di tempo e di temperatura.L’ultimo della batteria che dal colore sembrava il piu’ longevo mostrava una buona piacevolezza sia al naso che al palato. Alla fine vengono svelati: il primo era il Tignanello e l’ultimo il Sassicaia.Gli altri vini della batteria, a parte il secondo che sapeva di tappo, erano il Giorgio I e lo Schidione . I quattro vini della seconda batteria , sono sembrati tutti più interessanti e già piacevoli al primo naso.Forse rispetto ai primi avevano avuto più tempo per ossigenarsi e questo ha permesso loro di tirare fuori i sentori varietali.In questa batteria il primo ed ed il secondo vino sono stati quelli che subito hanno accesso l’attenzione dei presenti .Interessanti al naso ma anche al gusto.Il primo meno intenso ma più equilibrato al palato.Il secondo più intenso nei profumi ma meno equilibrato al palato.Il terzo vino pur essendo piacevole al naso, al gusto ha evidenziato un tannino ancora evidente che non ha incontrato il gusto dei presenti.Per quanto riguarda il quarto vino si presentava con profumi intensi erbacei e mentolati che si riproponevano con la stessa intensità anche al gusto.Un vino decisamente ancora troppo sbilanciato verso le durezze.Prima di passare a degustare le prelibatezze gastronomiche di Adele , tutti d’accordo nella scelta dei tre vini da podio che è stata :
1.Tignanello 2000 Marchesi Antinori 1^ vino della 1^ batteria
2.Lupicaia 1998 Castello del Terriccio 1^ vini della 2^ batteria
3. Guado Al Tasso 1998 Marchese Antinori 2^ vino della 2^ batteria
La nota negativa, se cosi si può dire è venuta dall’Ornellaia .Un vino ancora non equilibrato con delle note balsamiche eccessivamente pregnanti. Una menzione và fatta per Il Giorgio I Riserva 97, unico prodotto con quasi 100% di sangiovese , se si esclude un 4% di Merlot dichiarato in etichetta.E’ un vino che è piaciuto ,nonostante le note ossidative,mà non poteva competere con i primi tre vini.Il Sassicaia ha sfiorato di poco il podio a scapito del Guado al Tasso.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Tignanello 2000 Marchesi Antinori
Varietà : Sangiovese (80%) Cabernet Sauvignon (15%) Cabernet Franc (5%)
Il colore ancora di un rubino intenso, solo un accenno lieve di unghia aranciata. E’ il vino della serata , ha stentato ad aprirsi ma alla lunga ha battuto tutti.
Al naso sensazione dolci di frutta di bosco matura e di prugna cotta , poi note vegetali e speziati che si fondono armoniosamente, il vino è cangiante a piacevole.Al gusto si mostra subito morbido e caldo ed ancora piacevolmente sapido e fresco.I tannini presenti ma ben amalgamati, rendono il vino equilibrato e armonico.Nella serata dei supertuscan, il vino a base sangiovese , sbaraglia quelli a base cabernet.
Lupicaia 1998 Castello del Terriccio
Varietà : Cabernet (85%) Merlot (10%) Petit Verdot (5%)
Dal colore ancora rubino anche se il granato sull’unghia è già evidente, al naso presenta un’ampia gamma di profumi che vanno dai varietali del cabernet alle note dolci e speziate che con l’evoluzione il merlot porta a galla.Al naso non brilla per l’intensità , ma al gusto si presenta morbido e sapido e dal tannino ben equilibrato.La complessità e la persistenza gusto-olfattiva sono il suo punto di forza che lo fanno preferire ad altri anche più blasonati.
Guado Al Tasso 1998 Marchese Antinori
Varietà : Cabernet (60%) Merlot (30%) Syrah blend (10)
6^ vino del mondo nel 2001
95 da Wine spectator
Color rosso rubino con riflessi aranciati.Al naso si presenta piacevolmente intenso e ampio, note erbacee e speziate, alternate da frutti di bosco maturi e da accenni balsamici. Al gusto è morbido e caldo con un tannino ancor evidente.Piu’ piacevole al naso con la sua complessità che al gusto, dove non riesce ad esprimersi con la stessa complessità e Pai. E il motivo per cui, sia pure per un’incollatura viene staccato dal Lupicaia.
Sassicaia 2000
Varietà : Cabernet Sauvignon (85 %) Cabernet Franc (15%)
Il colore è ancora rubino inteson e vivace, tal naso si presenta con le tipiche note varietali del cabernet e le delicate note speziate.Un vino abbastanza riconoscibile per chi l’ha già bevuto. Infatti qualcuno dei presenti lo individua subito,anche al coperto.Al gusto e morbido con un leggero sbilanciamento verso le durezze.Anche in questo vino le note balsamiche sono forse un po’ troppo evidenti. E’ uno dei pochi vini in batteria che dimostra di poter ancora evolvere.Un vino sicuramente piacevole ma che non ha stupito.
Saffredi Maremma toscana IGT 98 Fattoria le Pupille
Varietà : Cabernet, Merlot e Alicante
Color rosso rubino con evidente unghia granata.Al naso è piacevolmente fresco.Nota fruttata e balsamica.Evidente la nota di pepe.Il merlot e l’alicante rendono il vino accattivante al naso. Al gusto è morbido sapido e abbastanza tannico.Al gusto non ha la stessa piacevolezza che dà al naso.Complessivamente un vino interessante ma che non lascia il segno.
Ornellaia Bolgheri Doc Superiore 2000 Tenuta dell’Ornellaia
Varietà : Cabernet Sauvignon (65%) Merlot (30%) Cabernet Franc (5%)
E’ il vino che più rappresenta all’estero insieme al Sassicaia il mito dei SUPERTUSCAN, (anche per il prezzo, forse…) Il colore è rubino pieno e vivace,al naso evidenzia forti sentori erbacei e balsamici che coprono i sentori di frutta rossa.Le speziature del lungo affinamento in legno arrivano al naso a con forza..Le stesse sensazioni si ritrovano al gusto.E’ quello che ha riscosso i minori consensi nella degustazione all cieca.
Giorgio I Chianti Classico 1997 Fattoria la Massa
Varietà :Sangiovese (96%) Merlot (4%)
L’unico vino della serata ,fatto quasi esclusivamente con sangiovese.In realtà nella degustazione il vino ha espresso con forza le dolci tipiche note del merlot in maniera abbastanza evidente.Al colore si presenta rosso granato con riflessi aranciati.Al naso vengono evidenziati profumi terziari e le tipice note di frutta molto matura.Al gusto và verso la mordidezza e la sapidità.Il vino è complessivamente maturo.Va evidenziato che l’azienda negli anni successivi ha cambiato l’uvaggio.Il chianti, a base sangiovese anche in un’ottima annata, sembra mostrare però il segno del tempo.
Schidione 1995 Biondi Santi Castello di Monterò
Varietà : Sangiovese (40%) Cabernet Sauvignon (40%) Merlot (20%)Il colore è granato con unghia aranciata.Al naso sono evidenti le note terziarie ed ossidative del vino che dà l’impressione di aver raggiunto la piena maturità.Un vino che non ha impressionato i presenti,e che pone forse un limite alla longevità di questi vini.
Saffredi Maremma toscana IGT 98 Fattoria le Pupille
Varietà : Cabernet, Merlot e Alicante
Color rosso rubino con evidente unghia granata.Al naso è piacevolmente fresco.Nota fruttata e balsamica.Evidente la nota di pepe.Il merlot e l’alicante rendono il vino accattivante al naso. Al gusto è morbido sapido e abbastanza tannico.Al gusto non ha la stessa piacevolezza che dà al naso.Complessivamente un vino piacevole ma che non lascia il segno.
Riguardo Giorgio Primo…L’annata 97 non è ottima. In chianti è stato caldo..poi La Massa si trova a Panzano dove si registrano di solito le temperature più alte dell’intero areale di produzione. Quindi annata calda vino decadente. Tutto questo per dire che non è vero che il Sangiovese soffre il passar del tempo ma che i vini fatti in quel modo, in quella zona e in quell’annata lo possono essere.
@lello…ci sei mancato!
la mia non voleva essere assolutmente una stroncatura al sangiovese…nel refuso dell’articolo, avrò usato in quel caso dei termini tropppo perentori…che hanno potuto dare un’impressione troppo penalizzante.Il mio voleva essere un riferimento in generale sulla 97 ,e’ chiaro che i terroir ed i microclimi fanno la differenza.cmq grazie per il contributo.Al prossimo enolaboratorio.
Caro Paquale non era una critica a te ma una precisazione sulla 97 molto sopravvalutata, soprattutto nelle carte dei vini dei ristoranti, con prezzi, che personalmente ritengo, eccessivi e giustificati, di solito, con la dicitura GRANDE ANNATA…