Di Franco De Luca
Il ristorante “Il Gabbiano”, tra le usuali sedi dei corsi organizzati dalla Delegazione di Napoli, ha ospitato mercoledì 11 febbraio l’annuale incontro del GDS (Gruppo di Servizio) Regionale. Il Gabbiano è un confortevole Hotel-Ristorante di Bacoli, con una meravigliosa terrazza sulla zona Flegrea, in cui tanti sommelier e aspiranti tali, provenienti un po’ da tutta la Campania, si sono ritrovati per seguire l’incontro organizzato dal nostro referente regionale Giuseppe (Pino) Savoia. L’evento è stato, tra l’altro, occasione di incontro tra vecchi e nuovi amici, dove si sono conosciute nuove interessanti persone e rivisti compagni di mille avventure… un episodio mi è rimasto impresso che coinvolge proprio una new entry, Iris Romano (sommelier di cui sentiremo presto parlare, del ristorante ischitano “Il Melograno”) ed altri due amici dell’isola. Questi contemplavano candidamente il paesaggio quando uno di loro ha detto: “stasera per fortuna riusciremo a tornare a casa, il mare si è calmato totalmente, adesso è proprio una tavola”, avrei voluto dirgli “guardate che quello che fissate è il lago Lucrino, il mare sta di là” ma le onde alte e schiumose mi hanno tolto il cuore di disilluderli. Eravamo comunque in questa bella cornice per un triplice scopo. In primis la presentazione dello “Statuto Regionale del Gruppo di Servizio dell’AIS” rivisto dal nostro referente regionale. In secundis la riunione annuale del gruppo “operativo” volta solidificare ed ad allineare gli standard prestazionali dei sommelier che partecipano ai vari servizi. In terzis, in fundis ma non meno importantis, l’occasione per presentarsi a tutti coloro che sono in dirittura di arrivo del percorso per diventare sommelier e che mostrano la curiosità di conoscere questo fondamentale aspetto della vita associativa.Vorrei presentare la serata, soprattutto a chi non ha potuto essere presente, separatamente nei tre diversi momenti.
Parte prima. Parte prima Tommaso Luongo, delegato di Napoli, che saluta gli intervenuti e presenta il nuovo delegato della delegazione AIS dei Paesi Vesuviani: il “non timido” Pasquale Brillante a cui vanno i nostri più fervidi e sinceri auguri. Successivamente Pino prende la parola e, dopo aver salutato i vari responsabili dei GDS provinciali (i presenti Gianni Aiuolo e Massimo Florio), inizia la presentazione dello statuto regionale. Si tratta di 28 articoli, tutti minuziosamente sviscerati, che descrivono il codice comportamentale del sommelier di servizio, dalla divise alle mansioni, dai doveri alle sanzioni disciplinari. Viene inoltre mostrata le schede di adesione al GDS che dovrà essere ricompilata di anno in anno da tutti gli iscritti. Infine viene presentata la nuova “scheda di servizio”. Uno memoriale di giornata che deve compilare il capo servizio ad ogni evento ufficiale AIS. Tutti i documenti descritti sono reperibili sul nostro sito nella relativa sezione.
Parte seconda. La riunione annuale, come detto, vuole anche essere un seminario di aggiornamento. Una occasione per tutti i membri del GDS di ritrovarsi, salutarsi, confrontarsi e, soprattutto, allinearsi sui vari aspetti del servizio. L’allineamento da parte dei diversi gruppi provinciali è fondamentale. Nelle differenti realtà della nostra Regione i vari committenti possono avere anche differenti esigenze (che talvolta sfociano in esose pretese), è pertanto vitale che, almeno in ambito regionale, ci sia un unico modo di porsi, una sola immagine che rappresenti nel miglior modo possibile e univoco la corporazione a cui apparteniamo. Per far questo il nostro referente opera sia in maniera diretta, organizzando con sempre maggior frequenza incontri e seminari “gratuiti”, che in maniera indiretta cercando, quando è possibile, di formare brigate di servizio promiscue composte da membri provenenti da delegazioni differenti e consentendo un confronto sul campo che 10 volte su 10 produce solo effetti edificanti.


Parte terza. La riunione annuale ha per ultimo ma non meno importante aspetto quello di presentare il GDS ai nuovi sommelier. Questo di sicuro è il punto maggiormente sensibile e bisogna dire che mai come quest’anno si è registrata una così alta partecipazione. Degli 87 presenti in sala almeno il 30% era costituito da persone che si affacciavano per la prima volta a questo mondo. Questo entusiasmo riscalda il cuore e gratifica tutti quelli che impiegano molto tempo delle proprie giornate affinché si possano realizzare eventi del genere. È un gran bene che questo entusiasmo ci sia, è bene che Pino lo fomenti con il suo esempio di professionalità nel servizio, con la sua esperienza messa a nostra disposizione, ma è altresì bene che non si perdano mai di vista altri aspetti fondamentali di questa professione come il fatto che il servizio di sommelier, quando è svolto presso l’AIS, non può essere considerato un impiego, una soluzione occupazionale. Il servizio AIS è una impegno giustamente retribuito, ma ha da sempre e deve conservare una natura occasionale. Inoltre è giusto ricordare che esso “è” e deve rimanere una opportunità per tutti gli iscritti ma “non è” e non può essere considerato un diritto che si acquisisce superato l’esame di terzo livello. La preparazione culturale è una condizione necessaria ma non sufficiente per far parte del GDS. Per rappresentare l’AIS nei vari eventi in cui essa è chiamata ad operare bisogna avere anche qualità umane e particolari predisposizioni per cui purtroppo non esistono corsi professionali. Questa parole possono sembrare dure e selettive ma non è così, quasi mai i responsabili dei vari gruppi provinciali si sono trovati davanti alla spiacevole situazione di allontanare sommelier non adatti al servizio perché la maggior parte delle volte per fortuna ci si rende conto da soli di non essere tagliati per questo compito, di non essere disposti al sacrificio, eh si, perché ci sono i servizi belli e gratificanti come altri duri e biasimevoli… e ve ne potremmo raccontare di aneddoti gustosi insieme ad altri amari e riprorevoli. Ma non è questo il momento mettere il carro davanti ai buoi, di smorzare gli ardori, è giusto che chi se la sente ci provi, è un suo inalienabile diritto… ed in bocca al lupo per la strada intrapresa!
La serata è poi continuata con l’immancabile buffet in terrazza. Buffet dolce e salato, ricco e gustoso, praticamente una cena fredda (ma fredda assai) dove tanti amici si sono gaiamente attardati in questa gelida sera di fine inverno… Gigi Esposito e Salvatore Di Meo (i sommelier impegnati nel servizio) hanno posto l’acqua nel ghiaccio come sempre ma questa volta con la speranza di portarla ad una temperatura più accettabile… i pinguini se ne sarebbero andati via prima, noi siamo stati stoici, alcuni si trattenevano a conversare veleggiati lentamente dalle correnti artiche, capaci di ridere e nello stesso tempo battere i denti, senza avere nessuna ragione per rimanere lì, sotto lo sguardo perplesso del personale di servizio… ho sentito personalmente un impiegato della struttura da dietro ai vetri pronunciare tra se e se “ma comm so’ strani”.
Ma infine dobbiamo dire che è stata una bellissima serata, come belle sono tutte le occasioni in cui ci incontriamo, e dobbiamo ringraziare coloro che si fanno carico di riunirci, di metterci insieme, e che perdono il proprio tempo per organizzare questi bei convivi… mi piacerebbe pensare a tutta la nostra regione come una unica grande delegazione, senza nessuna frontiera, d’altra parte abbiamo tutti lo stesso comune denominatore, siamo tutti presi dal vino ed abbiamo così tanta trasporto per questo mondo che ci esce dagli occhi… che quando siamo davanti ad un bicchiere è il bicchiere che si inebria, che si ubriaca della nostra passione.