Di Fosca Tortorelli
Nella storica Piazza Duomo della città di Policastro Bussentino il giorno 25 agosto si è svolta la sagra della MelanzanaRossa di cui probabilmente pochissimi hanno sentito parlare e che nei mesi di agosto e settembre trova la sua massima espressione.
Conosciuta inizialmente solo in Basilicata come Melanzana Rossa di Rotonda ( piccola località che si trova a una cinquantina di chilometri dal mare di Maratea), dove grazie all’impegno degli operatori locali e di enti istituzionali è diventato da diverso tempo presidio Slow Food, ricevendo anche la denominazione d’origine protetta (DOP), da circa un decennio viene coltivata in piccole quantità, da alcuni agricoltori della zona di Policastro.Pare che questa melanzana, il cui nome scientifico è Solanum Aethiopicum, sia giunta dall’Africa alla fine dell’Ottocento probabilmente importata dai reduci delle guerre coloniali. All’inizio della maturazione si presenta piccola e tondeggiante con sfumature verdognole e rossastre, mentre assume un colore arancio intenso con sfumature di un rosso più deciso, solo a maturazione completata; più che una melanzana ricorda una papaccella o un pomodoro e non a caso dialettalmente viene chiamata pomodora. E’ una pianta rustica e rispetto alla tradizionale melanzana viola, ha un profumo intenso e al gusto è piccante con un piacevole finale amarognolo. Ha inoltre due particolarità, quella di non annerire nemmeno dopo parecchie ore dal taglio e che della pianta si possono utlizzare anche le foglie, tenere e gustose. Si presta a numerose preparazioni, come abbiamo potuto degustare durante la suddetta sagra che è stata preceduta da un’ampio dibattito affidato al sindaco di Policastro Bussentino, Giovanni Fortunato, e ad altre personalità.
A conclusione della conferenza sono stati aperti i banchetti, iniziando con un tris di antipasti, composti da una crema di melanzane su pane casereccio, un tortino di melanzane e patate e un carpaccio di melanzane condite con limone, a seguire un primo piatto di fusilli artigianali con sugo di melanzane e come secondo un duplice assaggio di melanzane alla scapece e a funghetto, il tutto accompagnato da un vino rosso, dal nome Reginella, prodotto solo da pochissimi agricoltori di Policastro Bussentino.Anche il dolce, composto da uno strato di biscotto e ricoperto da una delicata crema di ricotta di bufala, aveva come ingrediente la saporita melanzana, stavolta in versione candita, che unita alle gocce di cioccolato fondente completava il dessert, che era accompagnato da un rosolio alla melanzana.E’ stata una manifestazione intensa e piacevole, sia dal punto di vista culturale che gastronomico, senza dubbio da ripetere !