medri.jpgMi accingo a intraprendere l’ottavo anno di presidenza che concluderà il secondo mandato della Giunta nazionale da me guidata. Pur non essendo ancora tempo di bilanci, desidero avviare una riflessione di carattere generale che riguarda il mondo in cui operiamo – quello del vino- e la mission futura della nostra associazione.

Il cambiamento in corso
Il mondo del vino sta attraversando un profondo cambiamento determinato da molteplici fattori, di cui mi limito a citare i più evidenti:
a) una sovrapproduzione a livello mondiale che si accompagna all’ appiattimento del gusto e all’accento posto sui grandi vini internazionali;
b) una contrazione del potere di acquisito che si manifesta nel calo delle vendite, particolarmente accentuata nell’ultimo biennio ( come dimostra la spia d’allarme del mercato vitivinicolo, il settore della ristorazione);
c) il progressivo affermarsi di nuovi stili di vita e di consumo che segnalano un marcato orientamento verso prodotti a basso prezzo sostenuti da massicce campagne pubblicitarie;
d) la campagna contro l’alcool con la severità delle sanzioni per chi viene trovato positivo all’etilometro, che rischia di penalizzare il vino e chi come noi è da sempre portatore di un messaggio positivo ( “ il bere consapevole”, “ il bere poco ma bene”).

La centralità della cultura
In questo contesto, Ais riveste un ruolo di grande autorevolezza, esito di un investimento costante e approfondito sulla dimensione culturale. La cultura, ovvero il patrimonio di conoscenze e competenze, tradizioni e innovazioni, passione e creatività, che fanno del mondo del vino italiano, del “ vigneto Italia”, una realtà unica e irripetibile, senza eguali al mondo. Non una cultura elitaria, riservata a pochi eletti, ma una cultura autenticamente popolare, che vive in mezzo alla gente ed entra nei luoghi più frequentati – alberghi, ristoranti, enoteche, scuole, fiere – con umiltà e capacità di ascolto. Noi dell’Ais abbiamo codificato questo patrimonio culturale in un percorso formativo di alta qualità, supportato da materiali didattici che tutti ci invidiano e da cui molti attingono. I quattro livelli dei nostri corsi, lo studio, le esercitazioni, i severi esami finali hanno coinvolto i 35.000 soci Ais e hanno dato spessore culturale al loro personale interesse. Così, oggi, possiamo affermare senza tema di smentita di aver raggiunto un primo risultato: l’accreditamento di una nuova identità del sommelier, distante anni luce dall’immagine riduttiva di “ mescitore di calici” nella quale era relegato in passato: il sommelier comunicatore esperto e degustatore ufficiale del mondo del vino , arbitro fra produttore e consumatore, ambasciatore delle eccellenze che danno vita al made in Italy agroalimentare.
Ma una nuova situazione si sta profilando e nuove sfide sono alle porte. Che fare? Quali impegni intendiamo assumere? Sappiamo che il chiuderci in noi stessi, paghi dei risultati raggiunti, segnerebbe l’inizio di un declino irreversibile. Ancora una volta, l’unica scelta è andare incontro alla realtà con curiosità e coraggio. Rischiare i nostri talenti, farli fruttare.

Il mondo del vino e il ruolo dell’AIS

Il cambiamento in atto:

 Sovrapproduzione mondiale

 Appiattimento del gusto sui vini internazionali

 Calo delle vendite (v. ristorazione, carta dei vini)

 Nuovi stili di vita e di consumo ( orientamento verso prodotti a basso prezzo…)

 Campagna contro l’alcool che penalizza il vino

Il ruolo dell’AIS

 Grande autorevolezza: accreditamento presso le istituzioni

 Grande credibilità: investimento nella cultura, corsi di alta qualità imitati da tutti

 Il sommelier comunicatore e degustatore ufficiale del mondo del vino

La nuova sfida
Mi piace esprimere il senso della nuova sfida che ci attende con uno slogan: “ la bottiglia di vino al centro della tavola e della convivialità”. Una tavola intorno alla quale siedono i commensali intenti a discutere della bottiglia con cognizione di causa, con piena consapevolezza del prodotto e del “ bere bene”. Qualcuno ha educato il loro gusto e ora sanno scegliere, distinguere, valutare. Sono portatori di una socialità armoniosa, equilibrata, di uno stile di vita sano e responsabile. Sono i primi a combattere il consumo smodato e la mentalità dello “ sballo”. Intanto, un numero sempre maggiore di commensali aspira a raggiungere la tavola e a trovare un posto. Nella confusione generale, che non abitua a capire le differenze, sono attirati da quell’armonia e desiderano ascoltare una parola chiara.

Fuor di metafora, è giunto il momento di allargare i confini della nostra azione culturale, di rivolgerci al vasto pubblico dei consumatori che si muove senza conoscenze e dunque senza certezze. Non sa cosa beve perchè non ha la cultura del bere. Non ha maestri. E’ significativo che la grande maggioranza dei consumi sia orientata verso bottiglie di poco prezzo che rendono più permeabile il nostro mercato alle importazioni di vini di fascia bassa e che mettono in crisi la stessa affermazione “ si beve meno ma si beve meglio”.
Non è più sufficiente presidiare l’alta e l’altissima qualità, con i suoi 70 milioni di bottiglie che vengono immesse ogni anno sul mercato. Lo stiamo già facendo egregiamente e a ragione sono queste bottiglie a trainare il vino italiano nel mondo, a conferirgli la fama di cui gode. Ma esse, dati alla mano, rappresentano appena il 3% della produzione media annua italiana che ammonta a circa 2,5 miliardi di bottiglie. Una quantità enorme che viene venduta in tutto il mondo e che concorre a determinare l’immagine della nostra vitivinicoltura.
E’ giunto il momento di rivolgerci all’universo vino, divenirne, cioè, i portavoce nelle sedi istituzionali nelle quali si decidono le politiche e si varano i progetti. Siamo chiamati ad agire da protagonisti negli eventi che stanno modificando il panorama enologico, con la capacità che ci appartiene per natura e per storia di orientare alla qualità l’intera produzione di vino.
Tutto ciò significa smarrire la nostra identità? Rischiamo di rincorrere affannosamente idee e comportamenti che non ci appartengono, svilendo la nostra missione? Sono convinto dell’opposto. Abbiamo davanti una straordinaria occasione di divulgare la cultura Ais in modo ancor più generalizzato e capillare, consolidando il ruolo del sommelier nei confronti dei produttori e dei consumatori. Possiamo concretamente contribuire con un ruolo guida a imprimere una nuova direzione all’universo vino.

La nuova sfida:

“ La bottiglia al centro della tavola e della convivialità”

 Una tavola i cui commensali sono consapevoli del “ bere bene”

 Allargare i confini della missione AIS al vasto pubblico dei consumatori italiani

 Rappresentare l’intero “universo vino” ( 70 milioni l’alta qualità, 2,5 miliardi la produzione media annua)

 Massima coerenza con la nostra identità e cultura

Ragionare insieme su strategia e programma
Per affrontare una sfida occorrono strategia e programmi. Solo una approfondita riflessione al nostro interno può generare l’una e gli altri. Mi limito, pertanto, ad indicare alcuni elementi che a mio avviso sono fondamentali in questa direzione. Vi chiedo di ascoltarli con attenzione e di avviare su di essi un confronto aperto e costruttivo.

1- Rafforzare la nostra struttura organizzativa. Renderla, cioè, più adeguata alla sfida che ci attende. E’ questo il primo impegno che vi chiedo, che vi chiediamo come vostri dirigenti nazionali.
Che cosa significa “ rafforzare”? Il vero rafforzamento c’è già stato quando mettendo mano allo statuto dell’associazione abbiamo trasformato l’Ais in una confederazione di territori, le regioni, dotate di autonomia gestionale e al tempo stesso organicamente collegate alla sede centrale a cui sono stati affidati compiti di regia e di rappresentanza. Caso, forse unico in Italia, di federalismo reale che lungi dal separare e dal creare disparità ha generato più compattezza e più unità. Da allora siamo più compatti fra noi e più uniti. Non ci sono nell’Ais regioni di serie A e regioni di serie B.
Oggi, rafforzarci significa essere presenti in ogni angolo del “ vigneto Italia”, ovunque un produttore sia impegnato a fare qualità e un consumatore abbia necessità di informazioni e consigli. Dobbiamo conoscere e annotare tutto ciò che succede nel vigneto. Dobbiamo spingere la nostra curiosità fino a captare anzitempo le tendenze emergenti e a registrare accuratamente le esperienze locali degne di nota. E’ un vero e proprio monitoraggio capillare e costante, a stretto contatto con la gente, che tutti gli associati sono chiamati a svolgere e, in primo luogo, i responsabili provinciali in collaborazione con i dirigenti regionali. Assumersi personalmente questo compito è segno evidente e maturo di appartenenza all’ Ais ed è fondamentale per fidelizzare gli associati vecchi e nuovi. Possiamo già immaginare di ordinare le informazioni raccolte nei territori in una grande “ banca dati nazionale” che sarà in grado di offrire a tutti il panorama esaustivo del settore vitivinicolo italiano e, perchè no un domani, mondiale.

Rafforzare la nostra struttura organizzativa:

 Essere presenti in ogni angolo del “ vigneto Italia” attraverso i delegati provinciali e tutti gli associati

 Monitorare tutto ciò che accade

 Realizzare una grande “ banca dati nazionale” sul mondo del vino ( panorama completo e dettagliato su vini autoctoni, iniziative, tendenze…)

2-Investire su cultura e comunicazione. Mai abbassare la guardia. Non si finisce mai di imparare. Contrariamente a quanto si può pensare a livello superficiale, allargare la nostra azione all’universo vino comporta un di più di cultura e di comunicazione. Non serve una semplificazione di percorsi di studio e di linguaggio – chi ha operato in questa direzione si ritrova oggi povero di idee e in crisi di rappresentanza- ma un affinamento del sapere e del saper comunicare che metta in grado il soggetto trasmittente, nel nostro caso il sommelier, di relazionarsi con efficacia al soggetto ricevente, ai pubblici più disparati, dal produttore all’esperto vitivinicolo, dal professionista della ristorazione al semplice consumatore ( i 60 milioni di consumatori italiani). Lo stesso vino presentato all’enologo di fama e allo studente della scuola superiore, con uguale competenza ed efficacia pur nella diversità di scelta di contenuti e di parole. Il sapere e il saper comunicare sono e saranno sempre di più i due capisaldi dei corsi di formazione Ais. Sono lieto di comunicarvi che abbiamo stretto un accordo di partnership con Alma Wine Academy, la prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana fondata con sede a Colorno ( Parma). Grazie a tale accordo collaboreremo ai corsi superiori di sommellerie e ai master sommelier mettendo a disposizione i docenti e la didattica Ais. Importanti collaborazioni sono state avviare con altre scuole per percorsi formativi in Italia e all’estero, con Ciao Italia e con prestigiose riviste specializzate.

Investire su cultura e comunicazione:

 Più corsi sul sapere vitivinicolo ( es. collaborazione con Alma Wine Academy, con altre scuole e università, con Ciao Italia…)

 Più collaborazione con le riviste specializzate

 Più investimenti in prodotti di comunicazione anche multimediali e on line

3-Convocare “ gli stati generali del mondo del vino”. Un forum di tutte le istanze del settore vitivinicolo italiano – livelli istituzionali, associazioni, consorzi, enti fiera, stampa specializzata…- riuniti per valutare lo stato dell’arte e per concordare le strategie di tutela, promozione e sviluppo. Ais si candida come soggetto promotore e coordinatore dei lavori. Lo è di fatto per l’ accreditamento di cui gode presso le istituzioni del governo centrale e delle regioni e per il suo insostituibile ruolo di “ cerniera” fra produttori e consumatori. Un ruolo, quest’ultimo, che le consente di agire “ super partes”, nell’interesse del “ sistema Italia”. E’ mia intenzione, una volta convocato il forum, dare vita a un’ “ Agenzia del Vino” come laboratorio di progetti, luogo di studio e ricerca, centro di coordinamento dei principali eventi del settore e delle strategie di comunicazione. L’Agenzia avrà anche il compito di interloquire con le istituzioni pubbliche per determinare le politiche del settore e per orientare positivamente le campagne di sensibilizzazione dei consumatori. Basti pensare alla necessità di contrastare provvedimenti come il disegno di legge 720 sulla disciplina della professione di sommelier ( AIS è fermamente contraria alla costituzione di un albo professionale), oppure all’ urgenza di porre rimedio alle ambiguità della recente campagna contro l’alcool che rischia, per come è impostata, di danneggiare pesantemente l’intero comparto del vino.

Gli “stati generali” del mondo del vino

 Convocazione di un Forum nazionale con tutti i soggetti del settore

 AIS promotore e coordinatore del Forum

 Ruolo di rappresentanza dell’universo vino nei confronti delle istituzioni pubbliche nazionali e internazionali

 Realizzazione dell’ “ Agenzia del Vino” come osservatorio di tendenze, studi e ricerche e come laboratorio di idee e progetti

 Tutela del settore vitivinicolo ( es. campagna contro l’alcool, disegno di legge 720…)

4- Progettare in grande. I nostri eventi hanno raggiunto un ottimo livello di qualità. Sono un importante veicolo di cultura e di pubbliche relazioni e registrano grande attenzione da parte dei media.“ Dieci vini che hanno cambiato la storia, presentati dai campioni dell’AIS”, l’evento organizzato in occasione di Vinitaly 2009, ha avuto risonanza su tutti i giornali e in molti servizi televisivi. “ Fine Excellence Wine of Italy”, la manifestazione londinese con degustazioni guidate dei nostri sommelier, è stata al centro dell’interesse della stampa locale e del mondo del vino. Prossimamente, dal 12 al 14 novembre, è in programma a San Marino il “ 2° Concorso Miglior Sommelier d’Europa WSA” a cui prenderanno parte numerose nazioni. Nel 2010 sarà la volta del Campionato mondiale sommelier a Santo Domingo. Potrei citare gli eventi organizzati dalle AIS regionali ed dai singoli territori, mi limito a ricordarne alcuni solo per ragioni di tempo.
Quale miglioramento è possibile in un settore che ci vede già eccellere? Puntare su tre grandi progetti destinati a influenzare in modo rilevante il futuro dell’enogastronomia e del turismo:
– l’Expò 2015 di Milano, che rappresenta per la nostra associazione una straordinaria occasione di promozione a livello mondiale, una vetrina d’eccezione per la natura stessa dell’appuntamento e per chi vi partecipa. E’ mia intenzione convocare a breve una riunione dei dirigenti nazionali e regionali per mettere a punto il “ padiglione del vigneto Italia” di forte appeal, ricco al tempo stesso di suggestioni ( i profumi e i sapori dei territori) e di proposte culturali ( convegni, degustazioni guidate di vini autoctoni, proiezioni video…).
– Magic Italy, il nuovo marchio turistico dell’Italia ideato dal Ministro Brambilla. Partirà nel 2010 un tour internazionale con un “ tir promozionale” attrezzato per presentare il meglio dell’offerta turistica nazionale. Il programma del tour prevede la sosta nelle capitali di 26 paesi dove con lo slogan “ Piazza Italia” si svolgeranno attività diversificate da parte del Governo e delle Regioni. AIS dovrà essere protagonista di questo progetto innovativo.
– Vinitaly Tour, l’importante iniziativa promozionale di valorizzazione dell’agroalimentare italiano promossa dall’Ente Fiera di Verona in collaborazione con il Governo. Anche in questo caso AIS si candida a essere presente nelle varie tappe internazionali con i suoi sommelier professionisti.

Progettare in grande

 Proseguire nell’organizzazione di grandi eventi AIS come “ Dieci vini che hanno cambiato la storia, presentati dai campioni AIS” ( Vinitaly), “ Fine Excellence Wine of Italy” ( Londra), campionato europeo ( San Marino, 12-14 novembre) e campionato mondiale ( Santo Domingo, 2010)

 Puntare sui tre progetti strategici per il futuro dell’agroalimentare: Expò 2015 di Milano, campagna promozionale Magic Italy, Vinitaly Tour

5- Intensificare il processo di internazionalizzazione. Il livello mondiale della competizione, anche in campo vitivinicolo, ci obbliga ad affrontare la sfida oltre i confini di casa. L’universo vino ha davvero confini mondiali. La minaccia di invasione dei vini del nuovo mondo ( Australia, Cile, Sudafrica su tutti) è reale per i nostri produttori. Come reale all’estero è la concorrenza di questi stessi vini a cui si aggiungono i nuovi prodotti di Cina e India. AIS, attraverso la Worldwide Sommelier Association ( WSA), ha il compito di sostenere il rilancio del vino italiano sui mercati internazionali puntando sull’alta qualità e sul miglior rapporto qualità-prezzo. E’ di buon auspicio il fatto che a livello mondiale il nostro messaggio sia sempre più recepito, come dimostrano lo sviluppo delle delegazioni estere e la richiesta in crescendo di corsi. Dunque, una presenza internazionale già significativa e in continua espansione. Su di essa occorre insistere diffondendo nel maggiore numero possibile di paesi il messaggio di cultura e di qualità di cui è portatore il sommelier.

Intensificare il processo di internazionalizzazione

 Ruolo strategico WSA: aiutare il rilancio del vino italiano

 Diffusione AIS nel mondo in crescita: nuove delegazioni in Europa e America, progetti pilota, numerose richieste di corsi in ogni parte del mondo…)

Ragioniamo insieme, con coraggio e in spirito di libertà, su questi cinque proposte. Forti della nostra unità, faremo ancora più grande l’AIS in Italia e nel mondo. Vinceremo la nuova sfida del futuro. Per il bene del “vigneto Italia” e dell’ “ universo vino” a cui ci legano passione e competenza.

Fonte: Blog.sommelier.it