verticale-reisling.jpgDi Phyllis De Stavola

A Castel dell’Ovo, il monumento-simbolo della città di Napoli ha avuto luogo la degustazione verticale sul ‘vino che viene dal freddo’: il nobile Riesling tedesco. Nel corso della manifestazione ‘Vitigno Italia’ svoltesi dal 16 al 18 maggio 2010, a calamitare l’attenzione dei partecipanti alla degustazione è intervenuto il relatore Dick ten Voorde, ad affascinarli i sommelier Tommaso Luongo e Massimo Florio.
Carattere e fisionomia di un vino del Nord (la Germania, infatti, si trova al 50° parallelo, all’altezza dell’Alaska Meridionale) sono stati descritti invitando i presenti ad ascoltarli oltre che a degustarli. Il relatore Dick ten Voorde ha esposto le caratteristiche organolettiche di otto Riesling nelle varietà sekt (vino spumante metodo classico), trocken (secco), con residuo di zucchero e dolci, appartenenti alle classi di qualità QbA e QmP (rispettivamente equivalenti agli italiani DOC e DOCG). Tra questi ultimi, i vini di qualità Spätlese, Auslese e Eiswein. Il sommelier Tommaso Luongo è intervenuto a completamento del disegno della personalità complessiva di questo vino proveniente dalle vallate del Reno e della Mosella, dove sono appunto il freddo e il gelo a ritardare la vendemmia e a dare vini intensi e complessi.
Nel corso della degustazione verticale, il Riesling è stato raccontato da una parte con indicazioni sul ‘carattere’: il residuo zuccherino, l’acidità importante (alla base di una lunga conservazione), la struttura magra e lineare, i sentori caratteristici di bouquet fruttati, mineralità e idrocarburi; dall’altra sulla ‘fisionomia’: il colore, le curve olfattive che attribuiscono un tratto originale, la ricchezza, l’equilibrio dinamico, l’abbinamento con il cibo.