punto-interrogativo1.jpgNulla di fatto sul vino biologico. La Commissione europea ha infatti ritirato oggi il progetto di normativa proprio in occasione della giornata in cui i 27 Stati membri dell’Ue dovevano esprimere un voto sul documento.

La motivazione ufficiale della decisione – ha detto Roger White, portavoce del commissario Ue all’agricoltura Dacian Ciolos,è identificata nella difficoltà a trovare un compromesso credibile che rispetti dei reali standard biologici rispetto a quelli in vigore per il vino convenzionale.

La proposta fatta aveva fortemente diviso i 27 sulla riduzione della presenza di solfiti nel vino biologico rispetto a quanto proponeva Bruxelles: ossia 100 milligrammi il litro per i vini rossi e 150 per i vini bianchi. Nel vino convenzionale attualmente vengono autorizzati 150 milligrammi per i rossi e 200 per i bianchi.

Il progetto di proposta della Commissione europea era stato assolutamente respinto dal Nord Europa – Germania in testa – sostenuta, tra gli altri, da Polonia, Austria, Olanda, Regno Unito, Svezia, Portogallo e forse Repubblica Ceca. Questi Paesi, carenti di sole, hanno bisogno dei solfiti (ossia dell’aggiunta di anidride solforosa che è un antiossidante) per stabilizzare il vino, oltre che dello zucchero per alzarne la gradazione alcolica.

Per questo sono disposti a ridurre la presenza di solfiti nel vino biologico solo di 20 milligrammi rispetto al prodotto convenzionale, accettando quindi 130 milligrammi per i rossi e 180 per i bianchi. Contraria alla proposta, ma per ragioni diverse, è anche la Francia. La proposta della Commissione europea, infatti, poneva problemi non solo sulla presenza dei solfiti, ma anche sul trattamento termico per la produzione di succhi d’uva (è il caso della Francia) e ancora per alcune deroghe ‘in biancò che alcuni Paesi vorrebbero ottenere nella produzione di vino biologico. Il dossier, se domani non viene approvato, passerà all’esame del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue.

Fonte: ANSA