Di Mauro Illiano

24 Settembre 2012, i Campi Flegrei hanno un sussulto, Napoli incuriosita osserva, lo Scalandrone è in festa. La leggendaria creatura di Nando Salemme compie i suoi primi 10 anni. Abraxas è diventato grande ormai, e chi ne ha conosciuto l’evoluzione della multiforme idea di Nando lo sa bene.

Amici di oggi e di ieri si sono ritrovati sui giardini pensili di questo attico affacciato sulla magnificenza di un inferno Dantesco per condividere un’emozione primordiale. Danze popolari hanno condotto in dondolo gambe rese instabili da un’ebbrezza festosa, e palati esperti hanno atteso l’esito delle alchimie prodotte dalle magnetiche mani dello Chef Tommaso Di Meo, mentre, in sala, una squadra di primordine, capitanata da Dino, ha fatto sì che ogni cosa arrivasse esattamente dove e quando dovesse giungere. Voci tonanti nell’aria hanno riempito la penombra prodotta da eleganti luci soffuse, ed un clima da belle époque ha accompagnato il lieto evento. Un evento a tema unico, salvo voler citare il trionfale ingresso dei testimoni di Bacco, abili nell’imbracciare cimeli enoici di capienza superiore, ordigni sensoriali in grado  di scatenare ressa ai banchi d’assaggio.

L’evento, in sé goliardico, è stato, però, anche l’occasione per premiare la Cultura. Tutto il ricavato della serata, infatti, è stato devoluto da Nando in favore dell’Associazione Malazè, un’iniziativa volta al rilancio eno-archeo-gastronomico di tutta l’area dei Campi Flegrei, un gruppo capitanato dal Presidente Rosario Mattera, vero ambasciatore di guerra, una guerra fatta di idee e di proposte, una rivoluzione culturale finalizzata alla scoperta di qualcosa che già c’è, in quei Campi Flegrei dimenticati, con le loro tradizioni e le loro storie, i luoghi, e le persone che li rendono speciali.

Così, il parterre de rois che avuto l’onore di partecipare alla serata, si è trasformato in nomenklatura nel senso più puro, ovvero in un gruppo avente la maggiore responsabilità di tramandare le leggi e gli usi di uno degli angoli più affascinanti di questo mondo.

Questo è riuscito a fare Nando, partendo da un solo cavatappi si è aperto un varco nella Storia.

I miei più eloquenti auguri.

Durante il corso dell’evento ho avuto il pregio di poter rivolgere qualche breve domanda a tre protagonisti di serata.

Intervista a Nando Salemme, proprietario di “Abraxas”

Nando, qual è il momento che ricordi con maggiore emozione di questi dieci anni?

Il più bel momento? Non saprei dirti, ce ne sono tanti, troppi per esprimere il più bello. Ti confesso che a volte mi sembra di vedere un collage davanti ai miei occhi, un quadro fatto di tutti quegli istanti di gioia che mi hanno accompagnato in questi splendidi primi dieci anni. Non ho parole, sono veramente entusiasta di ciò che è oggi Abraxas

Ora, dopo questo primo traguardo, su cosa sei concentrato?

L’unico mio obiettivo è creare emozioni, regalare ai clienti nuovi stimoli per ritornare qui ogni volta, e spero di riuscirci per altri cento anni!

Intervista a Rosario Mattera, presidente di “Malazè”

Rosario, potresti tracciare un bilancio dell’edizione appena conclusasi di Malazè?

Il bilancio è assolutamente positivo. Malazè è in costante progressione, e l’obiettivo di favorire un’offerta turistica integrata nei Campi Flegrei è decisamente più prossimo al suo compimento in ogni edizione di questo evento. Certo non è facile, ci sono problemi, e ce ne saranno ancora, qualcuno ha deciso di allontanarsi e molti si sono uniti a noi, ma, vedi, Malazè non è una stanza chiusa, Malazè non ha porte, essa è piuttosto una Piazza in cui potersi ritrovare sempre, un luogo comune in cui ognuno di noi può fare qualcosa per il territorio.

Intervista a Tommaso Luongo, delegato AIS Napoli

Tommaso, Abraxas compie 10 anni, vorrei un tuo commento in merito a questo punto di riferimento della gastronomia dei Campi Flegrei

Abraxas è decisamente un progetto vincente, un’idea assolutamente valida. Di questo locale mi sento di elogiare in particolar modo la capacità del suo fondatore di unire tradizione e innovazione, connubio perpetuato attraverso la ricerca di un’originalità autentica e non solo d’effetto. Merito nel merito quello di valorizzare il territorio, non temendo di nascondere le tradizioni, non sottostando alle mode. A Nando vanno i miei auguri ed i miei complimenti.