Stefano PagliucaDi Lello Cimmino

Spiazzante, intrigante, una vera e propria sberla enologica. La prima serata in degustazione cieca “INDò vino” col tema Nord-Sud tenutasi venerdì 22 Novembre ha lasciato i partecipanti oltre che a “bocca aperta” anche e suprattutto a “naso aperto”. Infatti, bisognava far “ris(c)orso” a tutti i ricordi perché il quartetto di bottiglie che è sceso in cantina tecnicamente praticava solo il “fuorigioco”. Ma sveliamo subito la formazione.

Per il Sud bianco il siciliano Pietramarina 2004 di Benanti, si avete letto bene, quasi dieci anni, un eccezionale Carricante del Etna di 12,5°.

Per il Nord bianco il veneto Capitel Croce 2008 di Anselmi, Garganega al 100% di 13° e vinificato in barrique.

Il primo si presentava giallo paglierino con riflessi verdolini, ed, a naso, intenso ricco di fiori e sentori di pietra focaia. Il secondo si presentava INDOvini al lavorodecisamente dorato, a un naso ricco di fiori di agrumi. In bocca, strutturato, morbido ed elegante, note di pesche mature e albicocche secche con un finale di agrumi canditi. Sul primo confronto, il 70% dei presenti indicava il primo come un bianco del Nord, perché come luce, bocca, eleganza e finezza ricordava un bianco del Veneto o del Piemonte. Solo in pochi, tra cui il vincitore della serata Luca, non si lasciavano tradire dalla sulfurea mineralità e dalla finezza floreale che solo un sud freddo e vulcanico può esprimere. Al contempo si pensava che il dorato, strutturato ed agrumato del secondo appartenessero sempre ad un sud climaticamente molto caldo.

Per i rossi si è scelto: in rappresentanza del Sud il pugliese 14 Primitivo Gioia del Colle di Polvanera 2008 di 14°.

i vini svelatiPer il Nord l’Amarone della Valpolicella Classico di Zenato 2008 di 16,5°. Il primo si presentava di un rosso rubino profondo, con ammalianti profumi di prugna e ciliegia mature, che si confermavano anche al palato con una grande succulenza ed intensità finale. Il secondo, si presentava rubino con una bellissima unghietta aranciata, al naso amarena sotto spirito e piccoli frutti rossi. In bocca caldo, morbido con una esplosione continuia di ritorni di confetture.

Nel secondo confronto gli “INDòvini” non si lasciavano confondere dalle facili codifiche dell’Amarone e del Primitivo, ma il vero fuorigioco questa volta è consistito nel far emergere che un grande vino del Sud per anni mortificato possa competere senza minimatente sfigurare con dei blasoni nazionali. Questi i vini, mentre la serata si è svolta con grande convivialità con degustazione a vista di fumantissime pizze a ruoto. Non sono mancati momenti di pura comicità come quando nel tentativo di codificare alcuni sentori un INDòvino ha sentito odore di detersivo per biancheria tipo Dash. Qui, si sono aperti subito diversi fronti di opposizione, tra quelli che sostenevano che i sentori avvertiti fossero si di Dash, ma in polvere. Altri invece, dissentivano nettamente affermando che si trattasse senza margine di errore di Dixan liquido. Gran finale con scelta della bottiglia da portare via con lo sconto eccezionale praticato da Stefano Pagliuca per questi eventi: il 20% su tutte le bottiglie a scaffale.

Prossimo appuntamento, venerdi 13 dicembre con la serata Giovane o Maturo. Chi sarà il prossimo “INDòvino”?