IMG_20150617_235002Di Fosca Tortorelli

Mercoledì 17 giugno, presso la Pizzeria del Pino di Cercola (Na) Pierluigi Dallagiovanna, titolare del Molino Dallagiovanna di Piacenza è stato protagonista della serata dal titolo “180…e non sentirli” per presentare la nuova nata in azienda,  una farina dal nome spiccatamente partenopeo, “LaNapoletana”.

Una sinergica collaborazione tra i due tecnici del Molino Mattia Masala e Alberto Campagnolo e il maestro pizzaiolo Eduardo Ore,  ha dato vita a questa nuova farina, ideale per le esigenze di lavorazione della pizza napoletana.

Durante la serata, organizzata e moderata dalla giornalista Laura Gambacorta, Pierluigi Dallagiovanna, ha inoltre raccontato, attraverso aneddoti e dettagli tecnici, i quasi due secoli di vita dell’azienda piacentina nata nel 1832, illustrando la variegata linea di farine del Molino che spazia dalla pasticceria alla panificazione.

Ma oltre alle parole è stato possibile anche testare e gustare il prodotto; per l’occasione sono state preparate quattro pizze,   preparate a quattro mani dai maestri Eduardo Ore e Antonio Fusco, pizzaiolo di riferimento della struttura.

Anche qui non sono mancate sorprese e novità. Si è iniziato con la Pizza con pomodorini gialli del Vesuvio casa Barone, colatura di alici di Cetara, pepe nero, trito di basilico e menta, olio evo Torretta, dove la dolcezza del pomodoro giallo l’ha fatta da padrone, bilanciato dalla freschezza dello spumante Lacryma Christi DòRè Doc 2013 dell’azienda vesuviana Sorrentino di Boscotrecase (un metodo charmat a base di un 80%, Coda di Volpe e un 20% Falanghina, con tempi di affinamento lunghi, al fine di ottenere una bollicina sottile e poco aggressiva). Come secondo assaggio è stata presentata la Margherita dell’Appennino Meridionale caratterizzata da provola affumicata agerolese di Antonio Mandara, pomodorini di Corbara Gustarosso, basilico e olio evo Torretta. Poi è stata servita la Margherita STG, con pomodoro San Marzano Dop Gustarosso, fiordilatte agerolese Antonio Mandara, pecorino romano Dop, basilico napoletano, olio evo Torretta e su questa si è optato per un abbinamento più tradizionale, infatti è stato servito il Gragnano Penisola Sorrentina Doc 2014  sempre dell’azienda vesuviana Sorrentino di Boscotrecase, illustrato in modo efficace dall’enologa Benny Sorrentino.

L’ultima pizza è stata la Marinara del Vesuvio farcita con pomodorini del piennolo del Vesuvio casa Barone, aglio, origano selvatico del Vesuvio, olio evo Torretta, che nella sua semplicità ha entusiasmato i partecipanti.

IMG_20150617_202254Conclusa la degustazione è finalmente arrivato il momento tanto atteso, il maestro pizzaiolo Eduardo Ore ci ha presentato Ciruzzo ‘o scugnizzo un lievito naturale ottenuto con una coltura starter da uva Catalanesca, che grazie alla forza e la sua caparbietà derivanti dalla sua carica sia acida sia zuccherina, ha dato ottimi risultati in fase di lievitazione.

Ciruzzo ‘o scugnizzo ha infatti incontrato la farina “LaNapoletana”, sia nell’impasto della prima, sia  dell’ultima pizza, dando un risultato finale decisamente ben riuscito.

Non poteva mancare una dolce chiusura, resa ancora più efficace dalla professionalità, di Francesco Boccia, pasticcere vincitore della Coppa del Mondo di Pasticceria 2015 a Lione col Team italiano, che ha deliziato i palati con la torta dedicata al Molino Dallagiovanna, realizzata con un soffice pan di spagna bagnato al caffè e farcito con una delicatissima chantilly all’italiana e due dessert al piatto; un freschissimo Biancomangiare alla mandorla dolce di Avola con salsa fragola e limone, pasta frolla, cremoso alla vaniglia bourbon e cioccolato bianco, impiattato al momento e un simpatico dolce ai 3 cioccolati presentato all’interno di un barattolino e realizzato con tre diversi monorigine di cioccolata Valrhona,, il tutto accompagnato dai  piacevoli liquori dell’antica Distilleria Petrone.

A serata conclusa, simpatico e inusuale omaggio è stato un pezzetto di Ciruzzo ‘o scugnizzo, con la raccomandazione di nutrirlo al meglio senza fargli perdere il suo carattere ribelle.