20170703_205826Di Elena Erman

C’era una volta uno scugnizzo, ops c’erano una volta due scugnizzi, anzi tre, ma uno un po’ meno addentro alla “scugnizzagine” un po’ più timido. Si incontrarono in un giardino circondato da antiche mura tra alberi di arancio e fiori, nell’antico e magico borgo di Mataluni, al secolo Maddaloni, al “Rifugio dei Templari”, per stilare un patto di amicizia, bontà e buoni sapori.  A organizzare l’evento ci pensò una fata buona, una fata esperta che dovunque arrivava portava armonia. Per fortuna alla riunione chiamarono anche un folletto un po’ folle ma ingegnoso, che conosceva bene i segreti di Bacco e un uomo dolcissimo, che faceva meraviglie con zucchero, pistacchi e cacao…..

Potrebbe continuare come il racconto di una favola, un po’ antica e molto moderna, la narrazione della serata del 3 luglio a “Stelle e Spicchi” presso il Rifugio dei Templari  a Palazzo d’Angelo in Maddaloni (Ce). Ebbene, Laura Gambacorta con l’eleganza che le appartiene ha condotto con semplicità la serata, permettendo agli chef stellatissimi Francesco Sposito, di taverna Estia a Brusciano e Domenico Iavarone di Josè Restaurant di Torre del Greco, di esprimersi anche con “l’acqua e farina” impastata dalle abili mani di Francesco Martucci della Pizzeria i Masaniello di Caserta.

Emozionante assistere alle preparazioni.

La pizza Esti(V)a di Sposito, grandissimo simpatico scugnizzo colto, è un tripudio di freschezza e accende la serata  “l’intera pianta della zucchina, coltivata a da Vincenzo Egizio, valoroso contadino di  Brusciano” dice il primo scugnizzo, è l’ingrediente determinante della pizza insieme ad un intingolo profumato con colatura di alici e olio evo che si fonde con gli altri ingredienti, e a crudo un tripudio di basilico, origano e altre aromatiche fresche dell’orto di casa, una goduria esagerata.

La Cerasella di Iavarone, che entra in forno con una farcia di ricotta di bufala, e si adorna all’uscita di tonno fresco e ciliegie fatte macerare nel loro succo, stupisce per gli insoliti ingredienti.

La Bufali’, di Martucci, con rossissimo e profumato pomodoro della piana di Monte Verna,  passato a crudo,  ricotta di bufala e straccetti di spalla di Bufalo affumicata, propone un modo insolito di godere dei simpatici neri animali.

Ma dopo tanti sapori e colori è la pizza marinara che trionfa, secondo me la pizza che è buona solo se sei veramente bravo con l’impasto e usi i prodotti giusti, e l’impasto di Martucci risulta essere leggero e fragrante e saporito.

Affascinante e brava Fosca Tortorelli, architetto e sommelier di lunga data e competenza, che è riuscita ad20170703_215453 assecondare l’estro dei tre scugnizzi pizzaioli, conoscendone  l’indole, il carattere e l’abilità, selezionando e proponendo ai numerosi ospiti presenti vini appropriati , e precisamente :

–        DOC Costa d’Amalfi “Aliseo” prodotto da Reale a Tramonti, con biancolella, Biancazita e  pepella , elegante equilibrio di profumi della costiera più amata del mondo che hanno esaltato l’esti(V)a di Sposito.

–        Piedirosso Sannio DOC 2015di Mustilli, mediamente intenso con profumi intensi ed eleganti che hanno accompagnato armoniosamente la cerasella di Iavarone.

–        L’aglianico  IGT Roccamonfina “Phos” 2015 dell’Azienda Agricola i Cacciagalli di Teano (Ce), rosso profondo ma discreto nei sentori che completa la cornice del matrimonio bufala e bufalo del Maestro pizzaiolo Francesco Martucci.

La conclusione della serata è stata onere di Michele Michelangelo Cappiello, pasticciere di S.Maria Capua Vetere che ha stupito gli occhi e i palati con “Cinzia”, dolce dal colore verde smeraldo con base croccante di nocciola, cereali e cioccolato con bavarese di pistacchio, servito con una pennellata di cioccolato e gocce di latte di mandorla, somigliante ad una tela di Mirò.  AmaRè, della Antica Distilleria Petrone con canfora, citronella, arancia amara, camelia, cicoria, finocchietto, bacche di mirto, ulivo, bergamotto e limoni, tutti provenienti dal “giardino inglese” della Reggia di Caserta, nato nel 1786 per volere di Maria Carolina d’Austria, moglie di Ferdinando IV di Borbone ha accompagnato la delizia color smeraldo.

Come  dice finemente Sant’Agostino (De civitate Dei, XIV,4) «Da sempre l’uomo è alla ricerca di felicità e di senso”, e nelle sale di antico Palazzo d’Angelo maestosa dimora risalente al ‘400, che ospita “il Rifugio dei Templari”, l’atmosfera è stata cordiale, piacevole e saporita, merito degli ottimi Spicchi conditi anche dall’amicizia dei “pizzaiuoli stellati” e di tutti quanti hanno collaborato a rendere la serata una serata felice.

Hanno partecipato come partner dell’evento: Forni Fazzone, Ferrarelle, Enoteca Il Torchio e Antica Distilleria Petrone