Di Luca Massimo Bolondi

Cantami, o diva,
del pelide Achille
l’ira funesta
ché desinar gradiva
ma nella minestra
ravvide di sale grani mille.
Ebbro di vino poi condusse
il carro
sfidando gli dei
e per lo sgarro
infiniti addusse
lutti agli Achei.

Ecco, spero col sorriso, introdotto un dilemma: è preferibile cenare in buona compagnia e godersi con gli altri una o più bottiglie di quello buono sfidando alla guida l’etilometro in agguato, oppure privarsi di cotanto piacere per mantenersi sobrio e ligio alle leggi? Questo argomento sembra toccare gli animi senza confini, infatti è stato sollevato anche in occasione dell’incontro con l’Associazione Sommelier del Principato di Monaco tenuto lunedì 6 ottobre ad Avellino.
Il dilemma, si sa, sono due corni tra cui scegliere e apparentemente non ammette soluzioni piacevoli, ma come Alessandro Magno di fronte al nodo di Gordio estrasse la spada e “ci diede un taglio”, così noi degustatori impenitenti cerchiamo una via innovativa e piacevole per non passare alla storia come convertiti al bacchettonesimo. Guardiamo i due corni da vicino. Nonostante la crisi economica, la cultura enogastronomica, proprio in quanto cultura, è in progressivo sviluppo e viene abbracciata da un pubblico crescente; qualità e piacere quindi si affermano come valori per i quali vale la pena di sacrificare qualche bigliettone. Di contro abbiamo la mobilità individuale, quella della Mia automobile per muoverMi nel mito della completa indipendenza del Me sugli altri; questo modello di mobilità è in crisi poiché costoso, pericoloso e fondamentalmente asociale. Infatti, il costo dei carburanti è alle stelle, le regole stradali sono strette ma disattese e al volante ci si guarda assai in cagnesco. La simbiosi uomo-macchina non pare un simbolo di qualità e comunque fa a cazzotti col simposio. Si fa strada così la convinzione che in stato di ebbrezza sia meglio farsi portare che portare (banale ma dalle conseguenze non banali), e che una buona cena e un gran finale siano meglio assai di una preoccupazione o una stupida sfida. Abituati come siamo alla mobilità individuale, potrà sembrare una tattica retrò, quindi una ritirata, il ricorso a mezzi pubblici o comunque condotti da altri. Qualcuno invece ci vede una strategia fondata sulla revisione dei modelli di consumo tradizionali e sull’affermazione di modelli sostenibili economicamente e socialmente. Alzino la mano i partigiani delle due fazioni. Ci si conti, ci si confronti, ci si impegni a trarne riscontri. Questo è solo uno spunto.
Chiusura in tema:

Del succulento frutto caro a Bacco
gustiamo il succo fermentato, fini
accompagnando cibi con i vini,
io forza, ebbrezza e sanità ne traggo.
Altri ci condurranno sino al letto
percorrendo per noi la giusta via.
Lasciateci portare con diletto
da un conducente di taxi o filovia!

Nella foto: Felipe Massa si sottopone al test dell’etilometro

Fonte:Poliziadistato.it