mal_di_testa.jpgIniziamo il 2009 con una good news (almeno sembra…) segnalataci da Federico Struzziero e tratta da Tiscali.Jack
Arriva dal Sud Africa la tecnologia destinata a rivoluzionare il mondo dell’enologia, non soltanto perché renderà il vino del futuro più sano e gradevole, ma soprattutto perché eliminerà definitivamente il temutissimo mal di testa del giorno dopo. Questo malessere, infatti, è causato dai solfiti (in particolare il biossido di zolfo) che, dopo avere ucciso i microbi indesiderati e limitato l’ossidazione, finiscono in bottiglie e, quindi, anche nei nostri bicchieri.La macchina (che ha la forma di un doppio frigorifero e può “filtrare” 4 mila litri di vino ogni ora) progettata nei laboratori di L’Ormarins, nei pressi di Stellenbosch, nel Western Cape Wineland, permette di ridurre quasi a zero questi solfiti attraverso un trattamento con i raggi ultravioletti. La tecnologia si chiama Surepure ed è in fase di collaudo non solo nelle più importanti aziende vinicole sudafricane ma anche in California, Cile, Nuova Zelanda e Australia. Secondo Neil Patterson, responsabile della cantina L’Ormarins, ci vorrà un po’ di tempo prima che le prime bottiglie di questi vini arrivino sul mercato. Ma il passo più difficile, che è sempre il primo, è stato fatto. “Sono fortunato a lavorare per qualcuno che è sempre pronto ad abbracciare nuove tecnologie”, ammette Patterson. “L’uso dei solfiti nel vino è un grosso problema. Infatti, se da una parte controlla l’attività dei micro batteri e previene l’ossidazione, dall’altra non fanno bene alla nostra salute e intervengono anche su elementi che ne caratterizzano il gusto”.

Fonte:Tiscali.Jack