Di Anna Ruggiero e Mimmo Gagliardi

Malazè si sta rivelando più bello di quello che pensavamo, non solo per la validità e la varietà delle attività proposte ma per la passione e dedizione che leggo nei volti di tutti gli imprenditori che ci accolgono in questi appuntamenti.Il miele è da sempre uno dei principali prodotto della produzione campana, presente nelle tavole sin dall’epoca romana.Domenica mattina visitiamo, accompagnati da due giovani promettenti apicoltrici, l’Apiario di Monterusciello che ci regala una mattinata in “dolce” compagnia.Ad accoglierci il sorriso gioviale e cortese di Alessandra Castaldo che insieme al marito Giuseppe Fortunato è l’ideatrice di “DOLCI QUALITA’”, una piccola azienda campana specializzata nella produzione e commercializzazione di miele artigianale. Per dovere di cronaca dobbiamo riferire che entrambi sono già noti a noi appassionati del settore enogastronomico poiché come “Cantina Contrada Salandra” producono alcuni tra i migliori vini dell’area flegrea. Ma questa è un’altra storia che, prossimamente, verrà approfondita.E’ mezzogiorno e siamo l’ultima visita della mattinata, il sole è caldo. Giuseppe, nonostante avesse fatto la spola tra l’apiario ed il giardino di accoglienza per tutta la mattina, si è preparato di tutto punto per portarci dalle api….augurandoci di avvistare l’Ape Regina!!!!
Nel giardino troviamo già pronte le tute da indossare per la visita. Con noi ci sono Nicoletta di 9 anni e Raffaella di 6 anni che ci guardano incuriosite e si lasciano vestire per la visita. Le tute sono troppo grandi, ma sono state adattate ed appositamente ristrette per loro sul momento. Siamo pronti nelle nostre tute e seguiamo Giuseppe, con il suo affumicatore che ci indica la strada per l’alveare, pronti a cercare di avvistare l’Ape Regina!Non c’è nulla di cui aver paura. Giuseppe ci illustra il mondo delle api spiegandoci che gli insetti muoiono se pungono qualcuno, quindi prima di farlo sono molto attente. Nel corso della loro breve esistenza (circa 45 giorni) l’unico interesse delle api è portare avanti la famiglia consentendo alle nuove generazioni di continuare a nutrire l’ape regina e i suoi nuovi soldati. L’Apiario è formato da 4 file di cassette in legno poste in un prato, per un totale di circa 100 arnie.Ci avviciniamo e Giuseppe ne apre una per mostrarci il favo, un raggruppamento di celle di cera costruito dalle api nel loro nido per contenere le larve della covata e per immagazzinare miele e polline.Nelle arnie ci sono delle tavolette di legno sulle quali le api costruiscono più facilmente gli alveari. In ognuna delle cellette perfettamente esagonali, esattamente al centro, viene deposto un uovo dall’ape regina che darà origine alla nuova generazione.Durante tutto il loro ciclo vitale le api non fanno altro che lavorare per cercare nutrimento (polline) sfamare la regina (con il miele), preparare il cibo per i nascituri (la pappareale) e provvedere a disinfettare da batteri e parassiti le celle mediante la Propoli. Tutti i prodotti delle api vengono raccolti dagli apicoltori ed appositamente trattati per essere messi in commercio.Raffaella, come Nicoletta, rapita dallo spettacolo, cercano, con l’aiuto di Giuseppe, l’Ape Regina.

ECCOLA!! E’ al centro, è più grande delle altre api, ha l’addome più lungo e di colore più chiaro. Al suo passaggio le api si spostano creando un corridoio attraverso l’alveare.Giuseppe dice che siamo stati molto fortunati ad averla trovata in mezzo a tante api intente al loro lavoro!!!! Prima di lasciare in pace le api al loro lavoro i nuovi apicoltori si concedono una foto ricordo.Tornati in giardino, ci svestiamo e ci prepariamo per la degustazione del miele mentre Alessandra e Giuseppe ci raccontano la loro storia.Alessandra era appena laureata in economia e come tanti giovani promettenti si è scontrata con la scarsità delle opportunità locali. Un articolo letto su Affari e Finanza sulla produzione di miele è stata la scintilla, ma ci racconta di aver avuto fortuna nel trovare tanti appassionati che l’hanno aiutata nella formazione e nella conoscenza del mondo dell’apicoltura. Siamo negli anni 90 e solo nel 2000, ci spiega Alessandra inizierà pienamente l’attività della piccola azienda.Giuseppe, dal conto suo era un promettente ingegnerie che però rapito dal mondo delle apicoltura prima e dell’enologia poi, ha scelto una vita ritmata dalla natura e non dal battere dei tasti di un computer.Intanto Alessandra ha preparato il tavolo per la degustazione del miele che, come per il vino ed altri alimenti, avviene mediante le tre fasi classiche: visiva, olfattiva e gustativa. Ha preparato dei piccoli recipienti trasparenti con un cucchiaino e ha versato delle piccole dosi dei diversi tipi di miele, nascondendoci l’etichetta per non influenzare i nostri sensi.
Il miele va prima esaminato visivamente, poi appena lo si rimesta con il cucchiaino sprigiona tutti i suoi aromi che narrano di campagna, di fiori, di paglia, di piante aromatiche, persino sentori di stalla, aromi che talvolta ritornano nel gusto.
Ci fa degustare quattro tipi diversi di miele: acacia, melata, eucalipto cristallizzato e miele aromatizzato con oli essenziali, facendoci esercitare nella comprensione delle diverse componenti olfattive e gustative e spiegandoci le diverse componenti nutritive, balsamiche, curative e perfino di bellezza.Che il miele fosse un toccasana lo sapevamo ma che avesse tante altre diverse qualità un pò meno!!Alessandra e Giuseppe ci spiegano che il miele italiano è riconosciuto come il più pregiato al mondo, soprattutto per la varietà di fioriture presenti sul territorio e che il territorio dei Campi Flegrei è particolarmente ambito dagli apicoltori perchè ricco di flora. La loro azienda produce infatti miele che proviene dagli apiari disseminati nelle campagne flegree del Fusaro (Arco Felice Vecchio), di Monteruscello, di Quarto (zona Corbara), del Monte Russo (località La Schiana).Soddisfatti salutiamo Alessandra e Giuseppe che certamente andremo a trovare nel loro negozio che si trova nei pressi dell’Anfiteatro Flavio a Pozzuoli.La visita è piaciuta a tutti noi. Le bimbe sono entusiaste ed Anna è rimasta molto impressionata dalla forza dei due giovani imprenditori. Se credi nelle cose tutto si può realizzare!!

Grazie Malazè! Anche questo è Napoli!