Di Anna Ruggiero

Presa dal vortice di Malazè 2011 il contenitore di eventi archeoenogastronomici dei Campi Flegrei ho partecipato a diverse esperienze e conosciuto tante persone.

Alcune però mi hanno colpito in modo particolare come testimonianza della passione che diventa impegno e tutela del territorio. Pierpaolo Sirch, amministratore delegato di Feudi di San Gregorio, agronomo e preparatore d’uva è stato uno dei relatori del seminario “L’arte della potatura della vite: tra tradizione ed innovazione” organizzato dall’Ais Napoli in occasione di Malazè.

L’argomento poteva sembrare noioso e pedante per chi non è del settore, ma la platea era in gran parte composta da sommelier e corsisti che come me hanno potuto comprendere l’importanza di una pratica, la potatura, necessaria non solo per tutelare la longevità delle viti ma il patrimonio di un territorio. Noi siamo la nostra storia e se impariamo a conoscerla la valorizziamo e la regaliamo al futuro. Pierpaolo Sirch non è solo un esperto del settore è una persona che con un tono fermo e composto ti racconta la sua idea, ti regala la sua passione per la terra, ti consegna un messaggio di impegno nel dare agli altri la possibilità di conoscere la varietà dei vitigni e dei patrimoni esistenti nei diversi territori. La sua idea è divenuta una scuola e un metodo che ha aiutato a conservare la longevità di molti vitigni. (Scuola italiana di potatura della vite)

In modo diverso, ma con analoga passione, Margherita Rizzuto e Giuseppe Orefice, consulenti per le aziende agricole e turistiche, noti agli amanti di Malazè per le attività di Agrigiochiamo, stanno svolgendo in questo periodo un viaggio che racconta le esperienze di giovani e non giovani che hanno investito creando impresa nel mondo agricolo. Sono 30 fattorie didattiche, aziende agro-sociali, aziende agricole dove la sperimentazione è in linea con il rispetto dell’ambiente e delle comunità. Sono esempi di impresa possibile, economicamente sostenibile anche per la comunità. Molte volte sono giovani che hanno scelto di lasciare percorsi professionali tradizionali, avvocati, impiegati, manager per seguire la loro passione o recuperare una tradizione di famiglia.

Malazè stesso è l’esempio di come l’impegno per un territorio possa valorizzarlo. Allora mi domando: si può credere nelle proprie idee? Si può portare avanti un’idea? Secondo me si ed i risultati nel tempo ripagano anche dei momenti bui.

Foto di Anna Ciotola