Di Anna Ruggiero

Natale è alle porte, acquisti, ricordi. Le strade delle città di Napoli e della provincia si vestono di luci e colori in preparazione della festività. L’Istituto Agrario I.S.I.S.Giovanni Falcone” di Licola si è trasformato per l’occasione in un presepe vivente portando con sé alunni, professori, prodotti e momenti di incontri.

Dal 7 all’11 dicembre 2011, vestiti in stile Settecentesco i ragazzi, diretti dal prof. Antonio Curzio si sono trasformati in attori e hanno interpretato i diversi personaggi del presepe e della Napoli del settecento. Le botteghe erano di vario genere, da un lato c’erano le rappresentazioni dei mestieri di un tempo con  gli artigiani locali che si sono prestati a raccontare il loro lavoro. C’era l’impagliatrice, una bella signora che ancora oggi realizza a mano i cesti di vimini. C’erano agricoltori che presentavano i prodotti del territorio. C’erano produttori agroalimentari pronti a farti degustare questo o quel prodotto. C’erano anche i prodotti realizzati dagli alunni dell’istituto agrario: rosoli, marmellate, oli. E c’erano anche i sommelier dell’Ais Napoli, Anna Ciotola e Fiorella Perretta che hanno contribuito ad allietare i tanti visitatori facendo degustare i vini delle cantine Villa Matilde, Terre del Principe e Casa D’Ambra. La manifestazione “Mercato di Natale e Presepe Vivente” è alla seconda edizione ed ha riscosso un certo interesse nei media e nel pubblico, con un buon numero di presenze nelle diverse giornate. Le famiglie hanno avuto l’occasione di sostare all’area aperta facendo acquisti e pranzando con i prodotti del territorio. I bambini hanno potuto vedere da vicino animali da cortile, papere, asini, muli, maiali, conigli e giocare un po’. C’era una bella atmosfera, di quella delle cose ben fatte, della partecipazione condivisa, di chi ha voglia di raccontare e vivere in modo sano un territorio. La particolarità del presepe era nella vivacità non solo dei costumi ma anche nella rappresentazione dei mestieri: lavandaie, falegnami, sarte, impagliatrici, cuoche che realizzavano la pasta fatta a mano.  In tema con le richieste del momento era stata realizzata anche una bottega dedicata all’ufficio dell’anagrafe e dei censimenti.

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