di Roberta Porciello
Ben collegata al centro storico di Sorrento da una scalinata in pietra, Marina Grande si esplora a piedi. Un piccolo borgo di pescatori, conosciuta per le sue barche colorate, piccole e in legno, per i suoi pescatori che riparano le reti a mano a pochi passi dalla spiaggia e dai bagnanti. Allontanarsi dalla folla del centro per qualche ora e in pochi minuti arrivare sul mare, sulla spiaggia vulcanica, arrivare da Soul & Fish.
Al timone la terza generazione, cinque cugini Fiorenza, Fabrizio e Francesco Gargiulo e Antonino e Vincenzo Incoronato che hanno dato a questo posta magico una nuova impronta, una proposta fresca e giovanile per una innovativa e tipica cucina di mare. Al timone della brigata di cucina troviamo il giovane Vincenzo Corcione, esperienze estere e stellate per poi tornare alla “terra de l’ammore”; i tre fratelli Gargiulo che con gentilezza ed eleganza curano il servizio in sala e servizio sommelier con un’ottima carta dei vini. Bella e accogliente la sala affacciata sulla spiaggia per 40 coperti più il patio che può ospitare una trentina di persone. Partiamo con un aperitivo preparato a vista ed è “Salume di mare, ventresca di pesce spada affumicato ai rami di ulivo, ventresca di tonno rosso, alici del Cantabrico con burro al limone e pan brioche di loro produzione”; a seguire un tocco di tradizione, un loro piatto storico…ma gli anni se li porta proprio bene ed è “Tonno croccante”: tocchetti di tonno panati alle mandorle serviti con mayo alla soia. Carrellata di antipasti, abbinati a un calice di riesling elegante e minerale con corpo medio e con un‘importante acidità; Kabinett Trocken 2022 Sybille Kuntz, partiamo con “Ceviche di cernia locale, gamberi rossi, leche de tigre al passion fruit e arachidi. Il Leche de Tigre, cioè “latte di tigre”, è una salsa peruviana che con il suo gusto fresco ben si accompagna alla ceviche. “Carciofo in diverse consistenze, ripieno di scampi e battuto di aglio e prezzemolo con la loro essenza alla vaniglia” e “Kebab di polpo, pane naan, scarola in tre consistenze (stufata, croccante e liquida), pinoli, pomodorini semidry e feta” anche qui tanta contaminazione tra il mediterraneo e l’oriente; infatti il pane naan è un tipico pane indiano. Due i primi, un piatto storico: una strepitosa “Pasta mista cotta in ristretto di pesci di scoglio, crema di finocchio, pomodorino del piennolo all’arancia, alloro e finocchio di mare” e una new entry, il “Plin 36 tuorli ripieno di impepata di cozze, salsa bagna cauda e ponzu di pomodoro” abbinati ad un calice di Numero Primo Fiano di Avellino Docg 2018 VentitréFilari, un vino di grande personalità e grande spinta sapida. Per secondo, il pescato locale la fa da padrone con una “Spigola farcita con la sua mousseline, capesante, piselli alla menta e limone bruciato”. Il tutto esaltato da un Fontanavigna Pallagrello bianco 2007 Terre del Principe. Per concludere, Tartelletta di pasta frolla con mango curd, panna cotta al cocco, gel al passion fruit e gelato al mango, si chiude in bellezza con un sorso di Late Harvest 2018 – Royal Tokaji.
Una gran scoperta, una cena piacevolissima, in uno dei posti più belli al mondo e come recitava una storica canzone “Tiene ‘o core ‘e nun turnà?”
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