Di Maria Grazia Narciso

Si cercano, si confrontano, si organizzano, si divertono Enzo Coccia, patron de “ La Notizia 94” e Laura Gambacorta, giornalista enogastronomica e ufficio stampa della nota PizzAria.

I due sono stati i primi a Napoli ad organizzare eventi sulla pizza, il primo dei quali nel 2010. I presenti in sala, estimatori, amici e giornalisti riuniti stasera in un allegro Sold-Out per gustare, parlare e ascoltare storie di pizza e di birra se lo ricordano bene. L’amarcord costituisce il buzzing della serata, i protagonisti ovviamente sono la pizza e la birra, un binomio apparentemente consolidato. “K Pizz & K Birr!” infatti, titolo dell’evento, non è più tanto una esclamazione quanto una domanda: quale birra su quale pizza?

La cultura del consumatore negli anni si è sempre più affinata e il pairing tradizionale è messo in discussione da una nuova estetica del gusto dettata dalla consapevolezza acquisita. L’AIS, Associazione Italiana Sommelier ha contribuito notevolmente a diffondere la cultura del vino e della birra, connotandosi come il punto di riferimento più autorevole nella didattica di entrambi i settori. Tommaso Luongo, delegato Ais di Napoli e Sommelier della Birra, stasera è il nostro precettore, alla guida ed esegesi degli abbinamenti proposti.

Se la pizza è simbolo del genius loci partenopeo, la birra, pur provenendo da culture altre, a Napoli ha trovato il suo posto nella storia, come narra Lejla Mancusi Sorrentino, autrice del libro “La Birra”, una indagine sulla tradizione birraia a Napoli.

E K Birr,  birra partenopea nata dalla intuizione del CEO Fabio Ditto,  non è più storia ma gradevole e illuminato presente, ispirato da una visione imprenditoriale olistica.

A chiusura il dolce di Caffè Delisa,  è preceduto da un interessante “the making of” , il dietro le quinte che ha dato vita alla versione finale dopo un fine tuning di consistenze e texture. Ho esagerato con l’inglese? Sorry, ma mi suona in testa così. Va bene, ci rituffiamo nella pizza e compensiamo.

Il percorso di degustazione con le pizze del maestro Enzo Coccia non è una verticale, né un’ orizzontale, mi piace pensarla come una  “parallela”.

La Margherita Fior di latte, pomodoro San Marzano Dop, parmigiano, basilico e olio evo con la Lager Natavota.

L’intrigante Pizza con scarola, acciughe, mozzarella di bufala campana Dop, ‘nduja di Spilinga e olio evo, all’unanimità richiesta in carta, con  Natavota Red.

La Pizza procidana con Scamorzetta di bufala, pomodorini alla brace, aglio, origano, prezzemolo, basilico e olio evo va con  Jattura.

La Pizza con mozzarella di bufala campana Dop, pomodori datterini, zucchine e bottarga, la meno convincente tradita dalle zucchine un po’ troppo acquose,  con la  Cuore di Napoli.

Dolce al caffè by Delisa con Paliata.

Non c’è niente da aggiungere. Tutto converge verso un unico centro: passione, professionalità, condivisione. E’ questa la Napoli che mi piace. Salda nelle sua tradizioni, aperta a nuove visioni.

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