Di Marco Tramontano

Diceva Engels che “solo il radicale abbattimento dell’aristocrazia nobiliare e industriale possono migliorare la situazione materiale del proletariato”.

Certo (lo sappiamo…) una sola birra non può cambiare il mondo ma sicuramente il lavoro di Extraomnes è un buon segnale in questa direzione.

Un birrificio artigianale lombardo che, partendo dalla provincia di Varese, ha importato la cultura brassicola d’ispirazione belga in Italia, riuscendo nel contempo a divulgare anche il rispetto per le nostre tradizioni; oltre a promuovere sinergie e collaborazioni con birrifici importanti e emergenti del nostro Paese.

Perchè vi scrivo quindi? Per farvi sapere che ho da poche ore conosciuto dal vivo un’altra Engels, una elegante Barley Wine che coniuga un carattere prettamente inglese alle note “personali” di un Natale a Berlino che mi è rimasto particolarmente nel cuore.

Certo, la nostra  signora del malto non le manda certo a dire. Non accetta compromessi, come non accetta né trasparenze, né schiuma in superficie, fuggita rapidamente per lasciare spazio a un bouquet di frutta a dir poco ampio: datteri, mandorle, noci, frutta matura, questa sì sotto spirito, ma non troppo. E chissà cosa le ha dato quel profumo sottile di vaniglia e spezie dolci, quel richiamo alle feste invernali da vivere insieme o, preferibilmente, quasi da soli.

Carattere forte, dolcissimo in ingresso, con un amaro accennato che prova ad equilibrare la controparte gustativa.

Leggermente frizzante, sulla lingua un “non so che” di salato che si fa ricordare anche dopo un po’ di tempo, mai con invadenza.

E che bacio: caldo, robusto e così intenso da far venire voglia di averne ancora un altro, ma non troppo, cose del genere non si addicono agli 11,7 gradi dichiarati.

Una birra aderente allo stile, una compagnia gradevole, che forse si dimostra un po’ troppo dolce nel breve tempo in cui l’ho conosciuta e che, se non presa alla temperatura giusta, quasi di camera, rischia di non farsi desiderare.

Eppure io ne vorrei ancora, dopo un solo giorno. Senza abbinamenti, se non quelli di una buona musica da camera e, forse, di una tavoletta di cioccolato fondente.

Ma in fin dei conti è solo una birra, e si sa, non può da sola cambiare il mondo. Oppure no?