Di Adele Munaretto

Competere vuol dire vincere” la citazione di Javier Gutièrrez esprime a pieno l’atmosfera respirata al Concorso Miglior Sommelier d’Italia 2022 Premio Trentodoc.

All’Hilton Palace di Sorrento si è svolta la competizione che ha visto nei giorni 11 e 12 novembre la sfida tra i dieci migliori sommelier delle varie regioni italiane.

Le semifinali e finali erano aperte al pubblico e sono state presentate a partire da sabato pomeriggio alle 14 da Cristiano Cini e Nicoletta Gargiulo. In giuria nomi prestigiosi del Consiglio Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier: il presidente nazionale Sandro Camilli, il responsabile della didattica Mauro Carosso; Maurizio Zanolla dell’area concorsi; Camillo Privitera, responsabile eventi; Stefano Berzi miglior Sommelier d’Italia 2021; e ancora Simone Lo Guercio, Antonio Riontino, Valentino Tesi, Maurizio Dante Filippi, Ivano Antonini e  giornalisti di rilievo nazionale come Luigi Cremona, Luciano Pignataro e Adele Elisabetta Granieri; e infine Sabrina Schench, direttrice dell’Istituto del Trentodoc.

Tutti d’accordo su un dato che emerge chiaramente  dagli scritti del giorno prima, tenuti a porte chiuse: nonostante un livello di difficoltà veramente alto, forse il compito più difficile da quando esiste il concorso, la preparazione dei concorrenti è stata assolutamente adeguata, trovando unanime riscontro nei giurati e nello staff del concorso.

Ecco la cronaca della gara…

Il tempo della presentazione di tutti e dieci i candidati che hanno partecipato alle selezioni di Sorrento per poi  pronunciare i nomi dei quattro finalisti: tutti voti altissimi, con scarti di punteggio veramente minimi rispetto agli altri sommelier che non sono riusciti a entrare nella rosa delle semifinali.

I candidati a confronto in un agguerrito play off: Alessandro Nigro Imperiale miglior Sommelier di AIS Puglia con Artur Vaso campione regionale Ais Lombardia e, successivamente, Simone Vergamini di AIS Toscana con Marco Casadei di AIS Romagna

Così le prove pratiche: degustazione di due vini alla cieca, il secondo in lingua straniera, con identificazione del vino tra la griglia delle opzioni che sono indicate sullo schermo; inoltre una prova di servizio con l’abbinamento di un piatto con una scelta “ragionata” tra quattro differenti Trentodoc; poi un’ulteriore richiesta di abbinamento dello stesso piatto con birra, cocktail e tè.

Al tavolo dei commensali hanno interpretato il ruolo dei clienti “esigenti” Tommaso Luongo presidente regionale AIS Campania e Maria Sarnataro delegata AIS Cilento e Vallo di Diano.

Quindici minuti per candidato, tutta la professionalità dei concorrenti è emersa in questo tempo brevissimo, tanta emozione senza nessuna sbavatura. Tutti hanno completato la prova nei tempi previsti, con stile e classe: AIS ad altissimi livelli!

Poche battute alla fine delle prove e già sul palco i quattro sommelier sono invitati a raccogliere il giudizio che decreterà i finalisti assoluti.

Prima il silenzio in sala e poi, dopo gli ennesimi complimenti per il livello di preparazione, giungono finalmente i nomi: a sfidarsi saranno Alessandro Nigro Imperiale e Marco Casadei, applausi e tanta gioia per i due finalisti che hanno ricevuto il meritato tributo di un platea affollata e attenta.

La finale consiste nell’abbinare un menù di tre portate con tre vini spagnoli per ogni singola piatto e poi tutto il menù con un unico vino; successivamente la prova di decantazione con scelta tra tre bottiglie che presentano difficoltà e punteggi diversi. Per chiudere tre slide a commento libero per la prova di comunicazione con territorio, vino e personalità del mondo del vino da raccontare. Tutto si svolge in un totale di quindici minuti.

Parte la gara, emozioni, qualche battuta per stemperare la tensione che cresce e stimolare l’empatia tra i candidati e la sala: il tutto consumato in tempo che sembra rapidissimo fino a decretare la vittoria di Alessandro Nigro Imperiale che supera ai punti un bravissimo e preparatissimo Marco Casadei.

L’emozione di Alessandro e il suo grido di gioia alla proclamazione alleggerisce la tensione accumulata dai campioni ma anche dagli spettatori che quasi increduli hanno assistito a prove che rivelano enormi conoscenze, lavoro e sacrificio,  e tanto orgoglio di appartenenza che rappresentano tutto quello che l’Associazione Italiana Sommelier promuove da anni.

La coppa e la fascia vengono consegnati al campione che ringrazia emozionato e reclama la sua famiglia per questo momento unico. Alessandro sarà il nuovo ambasciatore del Trentodoc fino al prossimo concorso, le sue parole promettono impegno e dedizione, lasciando percepire la voglia di continuare a studiare per migliorarsi ancora e raggiungere altri traguardi professionali.

Non resta che fare la fila per stringere la mano al campione, respirare un po’ di sana emozione, gioire di questa vittoria che appartiene a tutti quelli che credono nell’eccellenza e sperare che magari il tocco possa infondere almeno una piccola parte di tutta quella sapienza, tanto ambita e tanto pacificamente invidiata.