Di Paola Polito

Scritto dal senatore Dario Stefàno e da Donatella Cinelli Colombini con le Associazioni Città del vino e Le Donne del Vino sulla base dell’indagine appositamente condotta da Nomisma-Wine Monitor, è stato presentato il 30 ottobre a Napoli nella cornice di Villa Diamante il libro “Viaggio nell’Italia del vino. Osservatorio Enoturismo: normative, buone pratiche e nuovi trend” di Agra Editrice.

Un segmento, quello del turismo del vino, in fortissima ascesa, con numeri di tutto rispetto che fanno capire quanto sia importante rappresentare al meglio il connubio vino-territorio. Un giro d’affari da 2,5 miliardi e 14 milioni di presenze annue solo in Italia, le eccellenze vitivinicole non mancano ma l’enoturismo di qualità è ancora tutto da definire.

Un tavolo di assoluto livello, ha approfondito e analizzato i contenuti di questa nuova pubblicazione, con la presenza del coautore il senatore Dario Stefàno sono intervenuti l’assessore regionale al Turismo Felice Casucci, il presidente di Ais Campania, Tommaso Luongo, e il giornalista Luciano Pignataro.

Un interessante dialogo di approfondimento ha intrattenuto per due ore l’attento parterre, analizzando gli aspetti chiave sui quali puntare nel nostro Paese, dalla promozione alla comunicazione e la formazione, ma anche la digitalizzazione, il monitoraggio e su quanto il ruolo delle donne oggi incide fortemente nella filiera del vino italiano. Contributi che hanno messo in risalto quanto l’enoturismo rappresenti un asset di fondamentale importanza per il turismo e per l’economia italiana.

“Un tema centrale per lo sviluppo economico del nostro paese, su cui si deve lavorare tanto sul piano della formazione, della crescita ma soprattutto della consapevolezza, importante creare una catena virtuosa che aiuterebbe tante aziende di tutto il territorio, il che necessita di tanta competenza e qualità” dichiara Luciano Pignataro

Viaggiare oggi è tornato al suo significato storico di scoperta, l’attuale modo di concepire il viaggio ed il cibo ha certamente favorito il successo di questo fenomeno: negli ultimi anni è diventato infatti un vero e proprio modo di fare vacanza. Oggi il viaggio è il desiderio della scoperta di nuovi luoghi attraverso esperienze particolari, che rimangano nella memoria e nel cuore.

Il turista vuole sempre di più vivere un’esperienza emozionale nella scelta della sua meta, sempre più persone decidono infatti di programmare un weekend o un’intera settimana, alla scoperta di una regione vinicola italiana, di cantine e produttori, abbinando alla visita dei luoghi e dei territori di produzione anche la conoscenza della cultura, delle tradizioni e della gente che li abita. Desiderando una vera e propria opportunità di arricchimento culturale, un’esperienza personale di esplorazione e scoperta, oltre che di degustazione.

Il prodotto tipico quindi diventa occasione per conoscere e valorizzare un territorio e favorirne lo sviluppo, in un panorama contemporaneo in cui il turista non richiede più soltanto di degustare il prodotto, ma desidera anche entrare in contatto con il luogo dove questo viene realizzato, per scoprire la sua storia e le sue origini più genuine.

Ecco perché fondamentale che ci sia una pluralità di offerta, per rendere importante il coinvolgimento dei sensi e la fruizione del patrimonio culturale del luogo in modo attivo e coinvolgente, così da promuovere il turismo enogastronomico come una nuova forma di turismo culturale proprio attraverso la conservazione e la valorizzazione dei terreni agricoli e vitivinicoli destinati a delineare la cornice naturale di questo nuovo modo di vivere la vacanza.

Tutte azioni che potrebbero ottenere maggiori esiti se coordinate da una regia nazionale capace di fornire dati puntuali e indirizzare i flussi in modo omogeneo. L’Italia ha un giacimento vitivinicolo unico al mondo e una varietà ampelografica di indiscusso valore paesaggistico, naturalistico e anche economico-produttivo.

“Per gestire questo settore sempre in grande crescita bisogna investire sulla competenza, sulla professionalità, il che significa formazione e comunicazione, sulla capacità di affrontare le sfide del turismo sempre più esigenti, ragionando e lavorando sulle nuove opportunità della comunicazione digitale” afferma Tommaso Luongo

Nella prima parte del volume si affronta l’inquadramento normativo e concettuale dell’enoturismo descrivendone la storia e seguendo l’iter che ha portato alla normativa nazionale oggi in vigore e che dovrebbe portare il settore a sviluppare al meglio le sue eccellenze territoriali.

Nella seconda parte gli imprenditori possono trovare tutti i consigli per collocare la loro cantina tra le wine destination più frequentate e per organizzare l’attività secondo i criteri più efficaci. La preparazione del personale, l’organizzazione della struttura e, in genere, un quadro preciso di riferimento professionale sono imprescindibili per sfruttare al meglio le opportunità del settore come del resto le indicazioni gestionali adeguate agli sviluppi del mercato. Nel testo si affrontano brevemente anche le nuove esigenze determinate dall’emergenza Covid.

Al termine della presentazione gli ospiti sono stati deliziati da un ricco buffet e hanno avuto il piacere di degustare TaccoRosa, il vino rosato nato dall’amore per la Puglia e dall’amicizia tra il senatore Stèfano e l’enologo Cotarella. Un vino realizzato in una delle cantine più importanti del Salento nel centro nevralgico della produzione del Negroamaro, a Cellino San Marco.  Le uve utilizzate per dare vita a questo rosato sono allevate ad alberello con un età media tra i 20 e i 40 anni e con una densità di circa 4000/4500 ceppi per ettaro.

Un vino che racconta di identità, tradizione e amore per la propria terra.

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