Di Tommaso Luongo

Per uno strano gioco del destino nel 2022 si incrociano due storie etiliche. Due bellissime storie…

La prima: i 150 anni del Ron Matusalem, che nasce a Santiago de Cuba nel 1872 per poi rilanciarsi in Repubblica Dominicana rispettando la tradizione dell’Isla Grande, cristallizzata in un distillato premiato a livello internazionale, espressione di una eleganza senza tempo che sa rinnovarsi grazie a un’eredità tramandata di generazione in generazione.

Per l’altra storia dobbiamo trasferirci a Milano, sui Navigli, nel regno di Edoardo Nono che guida un’agguerrita ciurma tutta rigorosamente in maglia a righe: sono ormai vent’anni che Rita, iconico ritrovo per gli amanti della cultura del bere, offre ai suoi affezionati clienti il migliore intrattenimento alcolico della città meneghina.

Ed è proprio qui, tra le mura di questo storico cocktail bar milanese, che torniamo nei Caraibi grazie a una interessante masterclass promossa in occasione dei festeggiamenti per il pluricentenario genetliaco di Ron Matusalem, condotta dal brand expert Mattia Corunto.

Il nome si ispira a Matusalemme, patriarca dell’Antico Testamento che si dice abbia vissuto per ben 969 anni: la miglior ispirazione per il metodo solera, originariamente sviluppato per la produzione dello sherry in Spagna, ma che nel mondo del ron è diventato una consolidata tecnica di invecchiamento e di blending per tutti i territori di scuola spagnola. Una precisa scelta produttiva che è diventata la firma stilistica di questo storico marchio che ha conosciuto gli splendori della scintillante golden age cubana, dal 1930 al 1950, quando Cuba divenne la destinazione preferita dal jet set internazionale.

Le contingenze politiche, con la rivoluzione castrista del secolo scorso, costrinsero però la famiglia proprietaria a trasferirsi a Miami. Negli anni ’90, Claudio Alvarez, quarta generazione, riesce finalmente a ritornare nel controllo diretto dell’azienda, perseguendo così il sogno di riavviare l’attività, fino a conquistare meritatamente l’appellativo di casa  produttrice del “cognac dei rum“.

Veniamo al primo step con la degustazione di tre etichette prevista dalla masterclass:

Ron Matusalem Gran Reserva 15

Una luce ambra anticipa un naso ricco e suadente, con i puntuali ricordi di spezie orientali, frutta esotica e nuance di mandorla tostata, avvolti da una nuvola boisé. Sorso infiltrante e burroso che richiama la dolcezza della confettura di prugne contrastata da una scia di cacao amaro. La dialettica gustativa allunga il sapore che chiude con coerenti ritorni di cocco. Nota di merito il basso contenuto di zucchero, solo 5,7 grammi per litro.

Ron Matusalem Gran Reserva 23

Luminosissimo ambra, illuminato da un riflesso arancio. Naso profondo e stratificato dall’intreccio riuscito di miele d’agrumi, spezie dolci e cioccolato al latte. Al palato si muove sinuoso sfoggiando tutta la sua rotondità: una calda morbidezza viene attraversata da una duratura incursione speziata di vaniglia bourbon. “Esto es mas viejo que Matusalem”, come recita il proverbio iberico… il metodo solera ha regalato armonia ed equilibrio.

Ron Matusalem Insolito

Il primo rum rosa al mondo. Per ottenere questo colore dalle suggestioni provenzali il GR15 viene prima filtrato per riguadagnare la totale trasparenza e poi fatto maturare tre anni in botti che hanno ospitato il Tempranillo. Un profilo aromatico “insolito”, in cui spiccano i riconoscimenti di frutta e fiori: mirtilli, ribes rosso e hibiscus in perfetta convivenza. Bocca dall’accogliente morbidezza con un finale rinfrescato da un tocco di liquirizia.

Per il secondo step ci aspettano al bancone i signature cocktail del Rita accompagnati dai finger food con la regia di Chiara Bassetti.

Un trittico rappresentato da Old Fashioned 15 Pounds, Negroni Latino e Cuba Libre Royal per assaporare la tutta la versatilità della gamma di Matusalem e la creatività di Rita: un connubio davvero esplosivo!

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