Di Adele Munaretto

Luigi Salvatore Scala, classe 1979, è il classico esempio di chi ha avuto la fortuna di trasformare le sue passioni in professione.

Gli esordi lavorativi sono in ambito edile (avendo un diploma da geometra), ma è durante questi anni che si appassiona al mondo del vino e, con coraggio e determinazione, abbandona questo percorso per perseguire il suo nuovo obiettivo.

Ciao Luigi, ho letto il tuo curriculum, ne sono stata molto colpita, hai una vasta esperienza in campo vitivinicolo anche se il tuo ingresso in questo mondo è del 2010.

In effetti, fino al 2010 sono stato geometra di cantiere. Quando ho deciso di cambiare vita e seguire la mia passione per farla diventare un lavoro, mi era chiaro che avrei dovuto studiare il più possibile per recuperare tempo e mettermi in carreggiata con gli altri professionisti.

Quindi per approcciarmi ad un nuovo mondo ho iniziato a studiare ed assaggiare di tutto”.

Hai completato il percorso AIS proprio nel 2010 e in questi pochi anni hai avuto tante soddisfazioni: abilitazione a sommelier professionista, terzo classificato miglior Sommelier Lambrusco, miglior Sommelier Campania 2019, finalista nel concorso miglior Sommelier d’Italia. Ma come è effettivamente cominciata?

Quando ho lasciato l’edilizia per un lavoro che fosse per me gratificante ho deciso di mettere il massimo impegno in questa svolta. Dopo il diploma AIS ho aperto la guida del Gambero Rosso ed ho inviato il curriculum a tutti i ristoranti presenti. L’unica risposta l’ho avuta dal Terme Manzi Hotel di Ischia. Il maître verificando che io non avessi esperienza mi chiese come mai avessi inviato il curriculum, la mia risposta fu: “se voi non mi date la possibilità come posso mai fare esperienza?” Lui secco affermò: “Fai la valigia e vieni domani”.

A seguire, finalmente, sono entrato in una azienda di vino, anche se in sala, al ristorante Marennà di Feudi di San Gregorio con Paolo Barrale assistito da due sous chef che hanno avuto poi un’eccellente carriera: Luigi Salomone e Angelo Carannante.

“A quell’epoca, quando ho iniziato avevo 33 anni avevo l’esigenza di lavorare e di farlo bene!”

Luigi dopo tante esperienze sei poi approdato in aeroporto di Napoli lavorando come Food & Beverage Manager del DUBL BAR di Feudi di San Gregorio, adesso sempre in aeroporto come Store Manager per WorkEat s.r.l. una società torinese che opera sempre nel campo della ristorazione.

Ultimamente, però, hai fondato un marchio che ti vede protagonista con la tua compagna su un’insolita bicicletta, una cargo bike, come mai questa svolta?

Durante l’inattività della pandemia nel 2020 è nato questo progetto che condivido con la mia compagna Francesca Pisacane, con la quale abbiamo la passione comune del mondo enogastronomico e con la quale ho, inoltre, sempre condiviso la formazione nei vari settori fino a oggi.

La bike è un originale triciclo costruito su mie istruzioni da un artigiano che, successivamente, è stata personalizzata con cassette di vino che avevo collezionato in questi anni.

Assieme abbiamo deciso di diffondere la cultura enogastronomica in maniera sostenibile, leggera e itinerante proponendo prodotti ricercati o di nicchia con abbinamenti insoliti. Con la partnership di alcune aziende, che contattiamo a seconda dell’occasione, una fiera o un evento privato, proponiamo soprattutto le eccellenze del nostro territorio.

Con il marchio Blend75 (nome nato dalla nostra fusione e dall’unione delle nostre passioni) io e Francesca “abbiamo l’obiettivo di comunicare il food & beverage a tutto tondo proponendo qualcosa di nuovo e regalando emozioni”

Adesso parliamo di un po’ di cose che ho appreso leggendo il tuo CV. Cominciamo con la Confrérie du tastevin nel ruolo di Chevalier

Grazie al mio lavoro svolto per Capasso Tartufi a Benevento, sono stato insignito del titolo di Cavaliere dall’ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei vini D’Alba, associazione che si occupa della divulgazione dei vini d’Alba e dei tartufi nelle Langhe. Questa è gemellata con una corrispettiva Confraternita in Borgogna che conferisce a chi fa comunicazione sui vini del territorio, il titolo di Chevalier du tastevin.

Essere Cavaliere è un merito che si acquisisce in che modo?

Devi dimostrare che lavori nel settore vino, raggiungi determinati obiettivi di fatturato e che sei un comunicatore. Il tuo profilo deve essere segnalato da altri associati, valutato, e se accettato nell’associazione devi poi seguire un iter per essere “intronizzato”

Sei anche Officier de l’Ordre des coteaux de Champagne mi spieghi la differenza con il grado di Chevalier?

Sempre grazie all’esperienza con Feudi di San Gregorio, importatore di Champagne Boizel, ho dimostrato di lavorare con lo champagne in ambito internazionale facendone ampia comunicazione e divulgazione. E, come per l’altro Ordine, il mio CV è stato valutato e sono stato accettato. Chevalier era il primo approccio, invece Officier implica che ti occupi più a fondo della comunicazione e divulgazione vera e propria ed è un gradino più alto di quello di Chevalier

A Napoli siete pochissimi ad avere questo titolo immagino

Sì, soprattutto per il grado di Officier, forse si contano sulle dita di una mano.

E invece Confrérie du sabre d’or nel ruolo di Sabreur cosa significa?

Sono sciabolatore. E’ stata una cosa davvero divertente! Anche in questo caso devi essere presentato presso questa associazione che organizza eventi itineranti. La sera dell’intronizzazione, il responsabile porta la sciabola, ti mostra la tecnica di come sciabolare una bottiglia di spumante e, successivamente, ci si esibisce nell’atto di sciabolare alla presenza di tutti dimostrando di essere in grado di farlo. Non è una cosa difficile da imparare, ma in questo modo puoi farlo come rappresentante di questa singolare associazione.

Immagino abbia poco tempo libero, ma hai altre passioni?

Nel mio tempo libero, quel poco che mi resta, sono uno sportivo. Pratico tiro dinamico sportivo ed atletica. Mi piacciono le sfide e sapermi misurare con gli altri ma, soprattutto, migliorare me stesso.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi e le riflessioni attuali?

Sono felice di quello che faccio!

Spesso penso che avrei dovuto lasciare il mio precedente lavoro molto tempo prima per seguire le mie passioni, penso ai nuovi studi da intraprendere, forse il nuovo tassello come relatore AIS.

Ti racconto un aneddoto: il primo corso di approccio al vino mi è capitato di frequentarlo nelle Marche, il mio esame di degustatore l’ho fatto a Loreto sempre nelle Marche, famosa per un santuario della Madonna di Loreto. Chissà se preparassi come lezione per l’esame di relatore proprio le Marche potrei chiudere il cerchio. E poi ricordando Loreto e la sua Madonna nera, “A Maronn m’accumpagn”.